Targhe modificate con scotch e bianchetto. Allarme Codacons: “Migliaia le contraffazioni”
I problemi che riguardano le multe prese attraverso il rilevamento dei misuratori di velocità sono sempre maggiori. Dimostrare di non essere mai stati in un determinato paese e di non aver mai percorso una certa strada è sempre più difficile e il motivo ha del paradossale: sono in aumento coloro che con nastro isolante e bianchetto modificano la propria targa mettendo nei guai altri automobilisti che la maggior parte delle volte o non hanno gli strumenti per difendersi o finiscono per impelagarsi in un'odissea burocratica. In un'intervista a La Stampa Gianluca Di Ascenzo, presidente del Codacons, ha dichiarato: "Chiedete sempre la foto che documenta l’infrazione perché gli errori di lettura sono numerosi e anche le contraffazioni di targhe". L'associazione ha stimato ogni anno in Italia fra gli 80 e i 100 mila casi di targhe alterate con nastro adesivo e bianchetto, o addirittura clonate con strumenti professionali. Le lettere che vengono modificate nella maggior parte dei casi sono la "C" che diventa una "O" con un pezzo di nastro adesivo nero, oppure la "C" trasformata in "G" con il medesimo sistema, sono le contraffazioni tipiche. La Polizia Stradale cerca di fare del suo meglio confrontando sempre l'auto fotografata dall'autovelox e il modello registrato alla Motorizzazione: "Qualcuno altera le targhe credendo di ingannare le fotocamere, ma è facile smascherarlo. Nel mio ufficio ingrandiamo le foto e nel 99,9% dei casi scopriamo il vero numero della targa taroccata". Il primo dirigente della Polizia Stradale Santo Puccia, sempre al quotidiano torinese, parla del procedimento in caso di smascheramento dei truffatori: "Non è più una questione amministrativa ma penale, e si passa il fascicolo alla magistratura".