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Targhe prova, sanzioni sospese in attesa di un parere del Consiglio di Stato

Con una circolare il Ministero dell’Interno blocca le sanzioni per coloro utilizzano targhe di prova anche su veicoli già immatricolati ma senza copertura assicurativa.
A cura di Valeria Aiello
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Bloccate, in attesa di un parere del Consiglio di Stato, le sanzioni per coloro che utilizzano targhe prova su veicoli già immatricolati ma senza copertura assicurativa. Lo chiarisce il Ministero dell’Interno in una circolare emessa dopo le polemiche su un parere dello stesso Ministero che, sollecitato dalla prefettura di Arezzo, aveva ammesso l’utilizzo della targa di prova solo su veicoli non ancora immatricolati. Successivamente, il Ministero delle Infrastrutture si era mostrato possibilista nel riconoscere l’uso delle targhe prova anche su veicoli immatricolati. Con la circolare emessa in data 30 maggio 2018, il Ministero dell’interno ha comunicato che non si potranno per ora sanzionare i veicoli immatricolati e senza copertura assicurativa. Uno stop alle sanzioni in attesa di un pronunciamento del Consiglio di Stato, chiamato in causa dai due Ministeri interessati.

Controllare l'uso improprio

Un contraddittorio sul quale riporta l’attenzione AsConAuto, l’Associazione consorzi e concessionari auto. “Il livello di attenzione sulla problematica della targa prova deve rimanere alto per evitare che lungo il percorso ci siano altre devianze” ha detto Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto,  “Sebbene resti l'amarezza delle troppe energie profuse solo per potere mantenere il rispetto di regole certe e trasparenti, non si può che esprimere soddisfazionequando si ottiene l'attenzione degli apparati burocratici alle legittime istanze di chi ogni giorno cerca di sviluppare il proprio business con impegno, rigore, professionalità e sacrifici anche per garantire la tranquillità dei lavoratori impegnati a portare avanti i progetti comuni”. Guidi inoltre ribadisce la necessità di “controllare l'uso improprio delle targhe prova. Sul libretto è infatti riportata l'indicazione – collaudo, verifica o prove – che va rispettata. E' legittimo, quindi, ed è la legge a prevederlo, l'uso ad esempio di chi vende un veicolo per farlo provare a un cliente potenziale, o per la sua manutenzione o lavaggio”.

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