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Termini Imerese: per lo stabilimento Fiat partita a tre

Per utilizzare a pieno lo stabilimento Fiat di Termini Imerese si ipotizza una soluzione a tre con la cinese FAW, il gruppo guidato da Simone Cimino e la De Tomaso.
A cura di Eugenio Tinto
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La situazione “stabilimenti Fiat” in quest’ultimo periodo ha riguardato principalmente le sorti dello stabilimento campano di Pomigliano D’Arco. Il tira e molla tra il Lingotto e i sindacati riguardo al futuro sito dove si produrrà, forse, la nuova Panda ha offuscato la vicenda legata al destino di Termini Imerese. In Sicilia la Fiat smetterà la produzione alla fine del 2011 e migliaia di operai, divisi tra diretti e provenienti dall’indotto, non sanno ancora cosa succederà. O meglio lo sanno, ci sono 21 proposte, ma ancora nessun nodo è stato sciolto.

La certezza è una sola: per sfruttare uno stabilimento di 150mila metri2 coperti bisogna essere in grado di farlo. Ed ecco spuntare una pista, per poter utilizzare a pieno le immense potenzialità dello stabilimento di Termini Imerese sarebbe pronta una cordata a tre, formata da Simone Cimino, Gian Marco Rossignolo e il colosso automobilistico Faw. Come si legge in una nota, l’idea è quella di far subentrare i nuovi soggetti alle attività di Fiat nel primo semestre del 2012, salvaguardando i livelli occupazionali e gli impianti esistenti attraverso una forma di divisione della fabbrica e di condivisione di alcuni servizi comuni.

Tra tutti gli aspiranti gestori di Termini Imerese, quello più motivato sembra essere Simone Cimino. L’imprenditore siciliano con il suo progetto Sunny Car vorrebbe concordare con Pininfarina la produzione dell’auto elettrica Nido EV in Sicilia. La Nido è stata pensata da Pininfarina per essere declinata in quattro differenti: 2 posti, 2+2, pick-up e van leggero.

Eugenio Tinto

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