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Termini Imerese verso l’auto elettrica, almeno come spera Simone Cimino

Lo stabilimento siciliano della Fiat potrebbe essere salvato da Simone Cimino, che si presenta, da quello che sembra, con un piano che assicura occupazione.
A cura di Eugenio Tinto
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Continuare a produrre automobili e quindi continuare a garantire l’occupazione dei lavoratori, questo è il piano semplice di Sergio Cimino, presidente dei Fondi Cape, per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Le sue sono parole chiare, necessarie per rendersi credibile in un contesto in cui gli appelli e le dichiarazioni non si lasciano attendere: “il nostro progetto crea occupazione e già da aprile siamo pronti a partire con il nostro progetto per Termini Imerese, assumendo gradualmente le persone che la Fiat lascia a casa”.

Un futuro basato sull’auto elettrica è quello che vorrebbe Cimino per Termini Imerese: Io sono siciliano, sono nato ad Agrigento e sarei orgoglioso di poter fare qualcosa per la Sicilia che sia di lungo termine" ha detto Cimino, ricordando che "stiamo parlando di una terra che ha dato vita a StMicroelectronics grazie allo straordinario lavoro di Pasquale Pistorio, non e' il Burundi. Può ospitare grandi centri di ricerca per sviluppare l'auto elettrica e non solo assembleare parti di auto prodotte altrove".

L’incontro con il sindaco della città siciliana è fissato per giovedì. Intanto il primo cittadino si unisce al coro vibrante che ha chiamato in causa Fiorello, con un messaggio a distanza: "Chiediamo a Fiorello, da siciliano libero qual è, di visitare la nostra città e il nostro stabilimento per partecipare alla fiaccolata che si svolgerà venerdì o alla manifestazione di protesta in programma il prossimo 27 febbraio. Sarebbe per noi un gesto importantissimo e una testimonianza di affetto e vicinanza di cui saremmo davvero felici".

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