Thomas Edison: l’inventore dell’auto elettrica con Bob Burrell
Gli inventori di un secolo e mezzo fa, se erano pionieri, lo erano a 360 gradi. Non stupisce, dunque, che oggi anche noi si possa parlare di Thomas Edison per l'invenzione della prima auto elettrica. Un contributo che oggi forse non torna utile agli studi che hanno quasi un secolo di esperienza nell'ingegneria meccanica dei veicoli, ma che certamente acquista un significato al di là dell'utilità funzionale dell'invenzione.
Thomas Edison, infatti, nel lontano 1912 inventò con Bob Burrell quella che può considerarsi la prima auto elettrica. Il filo conduttore che ha portato Edison dalla lampadina all'auto sembra essere quello delle batterie. Nelle intenzioni dello scienziato, infatti, c'era l'invenzione di una batteria della durata di 30 anni. Un record allora, un record anche oggi.
Ovviamente il prototipo non aveva le capacità sperate e dopo un secolo di inutilizzo è stata rispolverata e riavviata. La vettura elettrica alla cui guida si mise lo stesso Edison in persona raggiungeva velocità ragguardevoli (per quei tempi) di 40 km orari per un'autonomia di ben 170 km. Insomma, una vettura che all'epoca aveva ben poco da invidiare alle sue colleghe.
Ma non fu mai commercializzata. Indovinare il perché è ben facile, dal momento che non diverge più di tanto dalle difficoltà che hanno avuto le "nostre" auto elettriche. Motivazione che per l'epoca valevano ancor di più: l'auto di Edison aveva costi di produzione troppo elevati. Va detto, d'altro canto, che oggi valgono di più anche le motivazioni che spingono ad utilizzare l'elettricità, i moventi di matrice "ecologista".