Todt: “Ferrari, migliorare senza rivoluzioni”
Stanca ma non malata. È questo il quadro clinico della scuderia di Maranello tracciato da Jean Todt. In un'intervista a RaiNews 24 il presidente della FIA si è pronunciato sull'attuale situazione della Ferrari e degli ultimi travagliati mesi. Dopo l'addio di Stefano Domenicali, del presidente Montezemolo e di Marco Mattiacci ai piani alti e la partenza di Fernando Alonso si può benissimamente dire che a Maranello si è chiuso un ciclo molto meno vincente di quanto auspicato: "La Ferrari è un fascino dell’automobilismo a livello mondiale e ancor di più in Italia. C'è una certa emotività e questo fa parte del bello della Ferrari, questo fascino che ogni tanto fa prendere decisioni che sono più veloci rispetto a quello che potrebbe succedere in altre squadre". Todt prova a fare una diagnosi alla scuderia: "La Ferrari è come una persona un po’ stanca che va dal dottore e riceve una prescrizione. La Ferrari al momento ha bisogno di essere analizzata nel dettaglio e alla luce di questa analisi avere delle proposte per migliorare, secondo me senza rivoluzionare la situazione. Ferrari non è ammalata, ma da analizzare. Non userei la parola malata, la trovo un po' esagerata".
Sui nuovi volti della Ferrari Jean Todt ha le idee chiare:
– su Marchionne: "È una persona molto in gamba, molto intelligente, grande lavoratore. Può essere solamente positivo e stimolante collaborare con un uomo che arriva con delle proposte nuove e costruttive";
– su Arrivabene: "È un personaggio con carisma, in gamba, molto affezionato alla Ferrari. Mi ricordo quando sono arrivato alla Ferrari, era già il rappresentante del nostro title sponsor, è sempre stato affezionato e vicino alla Ferrari";
– su Vettel: "È punto di riferimento, ha vinto per quattro anni consecutivi il titolo. È uno dei migliori piloti in Formula 1, un ragazzo molto carismatico, organizzato, un grande professionista, freddo. Ha grandi qualità".