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Tragedia nel mondo delle minimoto: morto un bimbo di 8 anni, i genitori donano gli organi

Il piccolo motociclista aveva perso il controllo della sua minimoto in curva, cadendo e sbattendo la testa in maniera così violenta da fargli volare il casco. I genitori, alla sua morte, hanno autorizzato l’espianto degli organi.
A cura di Matteo Vana
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Ancora una volta il mondo dei motori è sconvolto da una tragedia: un bimbo di 8 anni che prendeva parte una gara di minimoto è deceduto in seguito a una caduta sul tracciato di Ferriera ad Avigliana, una frazione di Buttigliera Alta (Torino), all'imbocco della Valle di Susa.

Il piccolo, che si chiamava Alessio e viveva a Rubiana con i genitori, era impegnato sul circuito quando ha perso il controllo della propria minimoto in curva, cadendo e sbattendo la testa così violentemente a terra da fargli volare via il casco. Subito soccorso dall'elicottero del 118 e ricoverato presso l'ospedale infantile Regina Margherita, i traumi riportati non facevano temere per la sua vita. All'improvviso, però, le sue condizioni sono peggiorate: l'intervento disperato dei medici non ha potuto salvare il piccolo Alessio che è deceduto.

I familiari hanno autorizzato l'espianto degli organi

Dopo Aldo, il piccolo scomparso in seguito all'incidente al Rally di Torino, un'altra tragedia che coinvolge un bambino. I genitori di Alessio, dopo la morte del piccolo motociclista, hanno deciso di donare i suoi organi: un gesto importante che consentirà di salvare la vita di altri bambini. Non è la prima volta che una giovane vita viene spezzata dalle minimoto: il precedente più recente è quello di Marco Scaravelli, 6 anni, deceduto sei giorni dopo aver sbattuto violentemente contro una cancellata al termine di un sessione di prove libere. Il piccolo stava spingendo la sua minimoto sotto il gazebo per raggiungere gli altri baby piloti quando il padre, che lo accompagnava, ha tirato la corda dell’accensione. La moto è schizzata via, senza dare a Marco il tempo di prendere il controllo del mezzo, che è andato a sbattere contro una cancellata a una trentina di metri di distanza. L’urto gli aveva causato ferite a una gamba e a un braccio e, nonostante il casco, un grave trauma cranico.

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