Tragedia Salom, i soccorsi e la corsa in ospedale. Dott. Charte: “Era in arresto cardiaco”
Sono le 15:26 quando il commissario di pista espone la bandiera rossa con cui sospende il secondo turno di libere del Gp di Catalunya della Moto2, sul circuito di Montmelò a Barcellona. C’è un incidente, alla curva 12, un pilota è caduto, è a terra, vicino all’airfence che delimita il tracciato. Pochi istanti e i medici del circuito sono già lì, prima in tre, poi in quattro, attorniati dai commissari che assistono ai primi soccorsi. Arriva l’ambulanza, sul posto altri specialisti e inizia il massaggio cardiaco. La barella è già pronta, ma Luis Salom non viene caricato. Arriva un secondo mezzo di soccorso, poi l’elicottero, che atterra nei pressi della curva. Nel paddock cala il silenzio, le condizioni del 24enne di Palma di Maiorca appaiono gravi, gravissime. All’arrivo dell’equipe medica della MotoGP, Salom è in arresto cardiaco, gli viene praticato il massaggio, si procede all’intubazione a bordo pista.
Era in arresto cardiaco
“La rianimazione cardiopolmonare è stata praticata in circuito per 18 minuti” spiega il direttore medico della MotoGP, il Dott. Angel Charte. “All’arrivo sul posto, il pilota era asistolico (in arresto cardiaco) e considerata la gravità della sua condizione, l’equipe medica del campionato del mondo MotoGP ha proceduto a mettere in sicurezza le vie respiratorie attraverso l’intubazione orotracheale e la rianimazione cardiopolmonare (Cpr) a bordo pista”.
Durante il trasferimento la saturazione di ossigeno è peggiorata
“È stato poi assicurato con un collare e il personale medico ha introdotto due linee endovenose, procedendo con le compressioni toraciche. Gli sono stati somministrati farmaci per la stabilizzazione cardiopolmonare ed emodinamica. La rianimazione cardiopolmonare è continuata sul circuito per 18 minuti, ma prendendo in considerazione il pericolo di vita di Salom, è stato deciso di trasportarlo su strada, in ambulanza” ha aggiunto il dott. Charte. “Il trattamento è proseguito per altri 40 minuti durante il trasferimento, ma la saturazione dell’ossigeno è peggiorata. Il personale medico ha proceduto con la toracotomia bilaterale con aspirazione di aria e di sangue”.
In sala operatoria per una laparotomia esplorativa
Insieme a Salom, sull’ambulanza anche la madre e il suo manager. Durante il trasferimento d’urgenza “è stato pre-allertato l’Ospedale Generale di Catalogna e l’Unità di Terapia intensiva (Icu) circa l’evoluzione delle condizioni di Salom” prosegue il direttore medico. “Salom è arrivato presso l’Ospedale Generale di Catalunya alle 16:10 e immediatamente trasferito al pronto soccorso dove è continuata la rianimazione cardiopolmonare. Una volta in Ospedale, Salom è stato spostato in sala operatoria per essere sottoposto a una laparotomia esplorativa da parte del team chirurgico. È stato dichiarato morto alle 16:55” precisa il dott. Angel Charte. “Sia la procedura di emergenza, che il trasferimento e l’accoglienza in ospedale sono state di altissimo livello” conclude. Salom era alla sua settima stagione nel Motomondiale, la terza in Moto2 in sella a una Kalex, nel 2014 e 2015 con il team di Sito Pons e con compagni di squadra prima Maverick Vinales e poi Alex Rins. Dal 2016 era passato al Sag team, con cui aveva chiuso secondo nella gara inaugurale in Qatar. Per ricordare e rendere omaggio al pilota maiorchino è stato creato l'hashtag #Mexicano39, dal soprannome che gli diede il suo manager perché gli ricordava uno dei cavalli di razza della sua scuderia e dal suo numero di gara.