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Tutto è possibile! L’incredibile storia di Philippe Croizon, senza arti alla Dakar 2017

Il francese sarà alla guida di uno speciale Buggy con il quale affronterà i 9.000 km del percorso. Una sfida resa possibile grazie ad una incredibile determinazione ed all’aiuto di uno sportivo dal cuore d’oro che risponde al nome di Nasser Al-Attiyah.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Philippe Croizon - Getty
Philippe Croizon – Getty

Ci sono storie che lasciano il segno, che fanno riflettere e che fanno sperare. Una di queste è quella di Philippe Croizon, un nome forse sconosciuto ai più, ma che ci permette di scoprire una serie di imprese sportive di tutto rispetto, considerando la condizione di forte disabilità in cui versa Philippe. Nello sport abbiamo più volte visto imprese straordinarie compiute da donne e uomini straordinari: Alex Zanardi, Nicola Dutto, per restare in campo motoristico, oppure Beatrice “Bebe” Vio, un’oro ed un bronzo agli ultimi Giochi Paralimpici nella scherma. Sono solo pochi esempi di un mondo vastissimo in cui la disabilità non deve essere un limite alla realizzazione dei propri sogni.

Il primo partecipante alla Dakar senza arti

La storia di Philippe Croizon, classe 1968, colpisce per la determinazione. Metalmeccanico presso una fonderia francese, nel 1994 Philippe rimane vittima di un incidente domestico mentre cerca di riparare l’antenna TV di casa. Una scarica elettrica di 20.000 volt attraversa il suo corpo. Philippe si salva, ma deve rinunciare per sempre a braccia e gambe, amputate a seguito delle ferite. La voglia di ricominciare è tanta, soprattutto quando hai 26 anni, una moglie e due bambini. Inizia ad appassionarsi al nuoto e sperimenta vari tipi di protesi. Nel 2010 Philippe completa la sua prima impresa: la traversata della Manica. Due anni dopo il progetto diventa ambizioso e Philippe riesce nell’impresa di unire a nuoto i 5 continenti nuotando attraverso il Mar Rosso, lo Stretto di Gibilterra, lo Stretto di Bering con acqua a 4 gradi, e collegando Asia ed Oceania. La voglia di stupire il mondo non si ferma e la nuova avventura si chiama Dakar.

Un sogno reso possibile anche grazie ad Al-Attiyah

Non sono pochi gli ostacoli da superare per partecipare alla Dakar: convincere gli organizzatori, allestire un veicolo che risponda alla grave disabilità di Philippe, da guidare per mezzo di speciali joystick, testarlo e trovare il budget per iscriversi ad una gara non certo economica. L’ultimo passo risulta il più difficile, ma proprio quando il sogno sembra interrompersi la sua storia colpisce un campione del calibro di Nasser Al-Attiyah, due volte vincitore alla Dakar, iridato WRC-2 e medaglia di bronzo a Londra 2012 nel tiro a volo. Il pilota del Qatar finanzia l’avventura di Philippe con 100.000 euro, che permettono di coprire gran parte delle spese.

Philippe: la disabilità non deve essere fine a se stessa

Una nuova impresa che dimostra la grande determinazione di Philippe Croizon: “In questa sfida ci sarà da dimostrare ancora una volta che la disabilità non deve essere fine a se stessa: con coraggio e determinazione, chiunque può spingersi oltre i propri limiti e realizzare grandi cose. La tecnologia permette di raggiungere avventure estreme, come il rally più duro del mondo, che è la Dakar. Come nella maggior parte delle mie precedenti sfide, il 99% delle persone dirà che questo non è possibile, ma noi dimostreremo il contrario”. Proprio come recita l’adesivo sulla fiancata del suo Buggy: “ Tutto è possibile!

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Lo speciale Buggy al via della Dakar

Philippe Croizon guiderà per mezzo di speciali joystick un Buggy a 2 ruote motrici, motorizzato con un motore 6 cilindri da 4 litri di derivazione Nissan, accreditato di 340 CV. Il peso della vettura è di 1.240 chili, con un serbatoio di carburante da 450 litri. Le sospensioni sono realizzate da una ditta che lavora nel settore aerospaziale nei pressi di Tolosa e sono 8 unità (ogni ruota è supportata da una coppia di ammortizzatori) con sistema misto aria ed olio.

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