Un automobilista statunitense rischia vent’anni di carcere per tentata frode

Un automobilista americano ha ammesso di essersi schiantato deliberatamente in una palude del Texas orientale con la sua Bugatti Veryon in modo da poter raccogliere il rimborso assicurativo sul veicolo di 2,2 milioni dollari. Andy Lee House, un trentanovenne rivenditore di auto di Lufkin, Texas, si è dichiarato colpevole di frode postale e rischia fino a vent'anni in una prigione federale nel caso in cui venisse condannato. Dopo l'incidente nel novembre 2009, House aveva affermato che era stato raggiunto da una telefonata sul suo cellulare e quando aveva alzato lo sguardo si era ritrovato davanti un pellicano che aveva causato la sua uscita di strada. Il Lufkin Daily News riportò che lo schianto avvenne presso la laguna La Marque vicino Galveston. House aveva riempito il motore con acqua salata ed era riuscito a distruggerlo completamente. Il "furbetto" non sapeva che un automobilista di passaggio aveva visto il veicolo e aveva tirato fuori il suo telefono per registrare il tutto. Il filmato, che l'automobilista ha pubblicato su YouTube, ha permesso agli investigatori di rilevare discrepanze nel racconto di House che è stato poi colpito da una querela da parte dei suoi assicuratori di Philadelphia, i quali hanno sostenuto la tesi secondo cui l'automobilista stava commettendo una frode perché nel video non c'era nessun pellicano.
Le autorità dicono che House aveva comprato la Bugatti Veryon, uno dei veicoli più veloci al mondo, con un prestito senza interessi da un amico e poi comprato l'assicurazione su di essa come veicolo di un collezionista per una valutazione di 2 milioni di dollari. House aveva inizialmente chiesto 2,2 milioni per la sua super-car in rovina ma dopo la scoperta del video ed essersi dichiarato colpevole, egli sarà ora condannato a vent'anni di prigione federale. L'unica cosa che ancora non è ancora stata fissata è la data della condanna. I registri federali hanno mostrato che House è stato anche condannato per un tentativo di furto nel 1990. Un recidivo neanche troppo furbo.