Una supercar per celebrare il mito della F1, ecco la Brabham BT62
Una tradizione che si tramanda di padre in figlio quello della Brabham, l'iconica scuderia di Formula 1 con la quale Sir Jack Brabahm diventò campione del mondo – unico nella storia a riuscirci – nel 1966 e che partecipò al mondiale dal 1962 al 1992; a distanza di anni, David, il figlio di Black Jack, come veniva soprannominato il tre volte volte iridato, ha deciso di rendere omaggio alla scuderia e al padre fondando la Brabham Automotive e svelando al mondo, nella cornice dell'Australia House di Londra, la supercar Brabham BT62.
Solo 70 esemplari a più di un milione di euro l'uno
Una vettura dedicata esclusivamente all'uso pista – non essendo omologata per la strada – in appena 70 esemplari; le prime 35 vetture avranno delle livree celebrative dei 35 Gran Premi di Formula 1 vinti dalle sportive di Jack Brabham, mentre le altre 35 avranno una colorazione personalizzabile dai clienti. Il prezzo, neanche a dirlo, sarà per pochissimi eletti visto che ogni esemplari costerà l'equivalente di 1,13 milioni di euro, tasse e optional esclusi. Il prezzo esagerato, però, è giustificato dalle prestazioni: il motore V8 aspirato da 5.4 litri, infatti, permette alla BT62 di sviluppare 710 Cv che, insieme al peso contenuto in 972 kg, permettono alla vettura di raggiungere velocità da supercar tanto che la vettura potrebbe essere in pista in una delle prossime edizioni della 24 Ore di Le Mans.

Una sportiva nata dal mondo delle corse
Oltre alla velocità, però, il figlio di Jack Brabham, ha curato anche l'aspetto estetico senza tralasciare la sicurezza: nulla è lasciato al caso con la carrozzeria in fibra di carbonio e kevlar che può vantare prese d'aria ricavate per raffreddare l'impianto frenante – che vanta dischi carboceramici firmati Brembo – mentre altre soluzioni, come il fondo piatto con relativo estrattore, l'enorme alettone posteriore e lo splitter anteriore sono prese direttamente dal mondo delle competizioni GT3. Per gestire l'esuberanza dell'otto cilindri, inoltre, la vettura monta un cambio sequenziale con launch control e sistemi elettronici che il pilota può regolare agendo sui comandi integrati sul volante che ricorda quello delle moderne vetture di Formula 1. Un vero e proprio gioiello per permettere, a pochi eletti, di rivivere un pezzo di storia delle corse: una tradizione, quella della Brabham, capace di passare di padre in figlio.
