Ungheria ‘86: il più bel sorpasso della storia della Formula 1
Il Brasile e la Formula 1 hanno avuto da sempre un rapporto particolare, e soprattutto i piloti del Paese sudamericano hanno scritto pagine indelebili nella storia di questo sport. Una di queste è quella che Ayrton Senna e Nelson Piquet hanno regalato agli appassionati il 10 agosto 1986 a Budapest sul circuito dell’Hungaroring dove si correva il GP d’Ungheria, undicesima prova di quel Campionato Mondiale.
Senna vs Piquet: duello verdeoro
Una lotta tra due campioni brasiliani che regalò emozioni infinite in quel Gran Premio magiaro. Da un lato un giovane Senna con la sua Lotus che iniziava a dare dimostrazione del suo immenso talento, dall’altro il veterano della Williams Piquet, entrato nel gotha delle quattro ruote, avendo già portato a casa ben due titoli iridati. I due fin dalle qualifiche, che si conclusero con Ayrton in pole proprio davanti a Nelson, cominciarono a darsi battaglia, e così poi fu anche in gara. Infatti la coppia di testa tutta verdeoro riuscì ad avvantaggiarsi sul resto del gruppo dando vita ad un duello epico che culminerà con quello che molti considerano il più bel sorpasso della storia della Formula 1.
Il sorpasso impossibile di Piquet
Davanti c’era Senna con Piquet che seguiva a brevissima distanza cercando lo spazio giusto sullo stretto e tortuoso circuito ungherese per sopravanzare il giovane collega. Il pilota della Lotus, come aveva fatto sempre fino a quel momento, anche in quella occasione aveva chiuso tutti i varchi nei quali il rivale avrebbe potuto infilare la sua Williams, o almeno così pensava. E allora ecco che Piquet, non essendoci spazio all’interno per la sua monoposto, in un punto del tracciato dove un sorpasso sembrava impossibile da effettuare perché il rischio di finire lunghi all’imminente curva successiva era altissimo, tirava fuori il colpo del campione scegliendo la via più difficile ma anche la più spettacolare: un sorpasso all'esterno con controsterzata al limite dell'immaginabile per non perdere totalmente il controllo della sua Williams e riuscire a chiudere la curva a destra senza finire dritto sulle barriere.
Un’impresa spettacolare che non porta al titolo
Il carioca dopo quell’incredibile manovra andò a vincere proprio davanti al connazionale staccato poi di oltre 17 secondi, mentre terzo arrivò il suo compagno di scuderia alla Williams Nigel Mansell, il primo dei doppiati. Ma quell’impresa non servì a Piquet per conquistare il suo terzo titolo iridato (che arriverà comunque l’anno dopo) perché ad imporsi fu il francese Alain Prost che dal 1988 diventerà il più grande rivale di Ayrton Senna.