video suggerito
video suggerito

Università di Assen: appello per la SBK

Lo storico tracciato olandese pronto ad accogliere il Mondiale Superbike alla sua terza gara di campionato. Valori in pista ancora incerti ad inizio stagione: è tempo di conferme.
A cura di Fabrizio Carrubba
49 CONDIVISIONI
Video thumbnail

Immagine

Definito l'Università delle 2 ruote, Assen, rappresenta un appuntamento irrinunciabile per il Campionato del Mondo Superbike, il quale vi corre ininterrottamente dal lontano 1992. Il circuito nasce nel 1955, ma già dal 1925, anno della prima gara disputata ad Assen, esisteva un lunghissimo e velocissimo tracciato che si snodava per la campagna attorno alla cittadina. La tradizione della zona ha sempre avuto un occhio di riguardo per il motociclismo ed Assen rappresenta una delle poche piste disegnate e dedicate quasi esclusivamente per un uso a 2 ruote.

Il TT Circuit Assen è, già dalla sua prima versione, un tracciato estremamente impegnativo, tecnico e veloce. Nel corso degli anni viene sottoposto a modifiche, al fine di renderlo sempre più sicuro per i piloti, perdendo ogni volta un po' del suo fascino iniziale, fino ad arrivare alla sua attuale configurazione, con i suoi 4.542 metri di lunghezza e le sue velocissime curve, sulla carta 21, contando anche i veloci raccordi che ormai vengono affrontati a piena velocità al pari di un rettilineo. L'ultima modifica, nel 2006, ha modificato completamente la parte iniziale presentando una lunga serie di  curve destrorse da raccordare per arrivare al tornantino che immette nel parte veloce della pista.

I protagonisti del mondiale arrivano alla terza prova in una situazione di campionato che ha bisogno di avere conferme o smentite. Le prime prove a Phillip Island ed Aragon hanno portato Sylvain Guintoli e la sua Aprilia RSV4 Factory a comandare il mondiale con largo vantaggio su Chaz Davies. Laverty, Melandri e Fabrizio sono racchiusi in classifica in una manciata di punti. I favoriti ad inizio stagione, Sykes e Checa, non hanno ancora trovato spazio tra i primi. Uno scenario ancora incerto.

Aprilia, in avvio di questa stagione, pare la moto da battere. Guintoli guida il mondiale e il tracciato è favorevole allo stile di guida del pilota francese, vincitore proprio ad Assen nel 2012 in gara 1 e secondo in gara 2. Altra nota positiva per un pronostico a suo favore è dettata dal fattore meteo: le previsioni minacciano pioggia per l'intero week-end e da sempre Sylvain è considerato un mago sul bagnato. Laverty, invece, deve rimediare dalla doppia battuta a zero punti rimediata ad Aragon per dimostrare che lo stato di forma visto in Australia non è stato solo una bolla di sapone. Giugliano e Fabrizio, pur non disponendo di mezzi ufficiali, hanno dimostrato che anche il potenziale delle moto clienti permette di lottare per i primi posti.

BMW è attualmente l'altra moto di riferimento. Le due vittorie ad Aragon di Davies hanno dimostrato che la casa tedesca può tenere il passo della moto di Noale. Il problema è la forma fisica di Melandri, che soffre ancora per i noti problemi alla spalla che non assicura il rendimento al 100% sulle 2 gare del pilota ravennate. Davies arriva ad Assen motivato più che mai dal successo in terra spagnola e il tracciato ben si sposa alle sue caratteristiche di guida.

Ducati deve dimostrare molto, dopo un avvio di stagione deludente. Se il guizzo lampante di Checa durante i test australiani avevano fatto ben sperare, la realtà dopo due gare è purtroppo ben altra. Lo sviluppo della Panigale sembra essere indietro rispetto alle altre moto e la sfortuna si è accanita sui due piloti  sotto forma di infortuni ad inizio stagione. I test della scorsa settimana a Jerez hanno dato segnali di ripresa e Checa confida nel tracciato favorevole alle caratteristiche tecniche del bicilindrico per riprendere il ritmo dei suoi avversari.  Badovini pare aver recuperato del tutto la sua condizione fisica per poter dare il suo contributo al team Alstar di Francesco Batta.

Kawasaki dispone di due fortissimi piloti: il ben noto Sykes, che non ha avuto un avvio di stagione troppo entusiasmante, e il giovane Baz, che potrebbe rivelarsi una delle sorprese di questo campionato: la rimonta fatta ad Aragon dopo la partenza dai box la dice lunga sul potenziale di questo ragazzo. Il problema maggiore pare essere quello dello scorso anno: la gestione della gomma sull'intera durata della gara.

Suzuki fa i conti con l'infortunio di Leon Camier. Per Assen è già stata contattato Damian Cudlin, australiano impegnato nell'IDM tedesco, come riserva. Pare infatti che le condizioni del ginocchio di Camier non siano delle migliori e solo all'ultimo si saprà se sarà in grado di scendere in pista. Dall'altra parte del box Cluzel ha ben dimostrato di aver familiarizzato con la moto del Fixi Crescent Team e le prestazioni di Aragon dimostrano il suo stato di crescita.

Honda continua a vivere una situazione incerta: le prestazioni di Rea e di Haslam sono troppo condizionate da uno sviluppo del mezzo non ancora al top. Ad Assen forse arriverà un aggiornamento dell'elettronica della moto e il circuito favorevole per Rea, che qui a vinto quattro volte, potrebbe portare ad un buon risultato.

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views