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Valentino Rossi e il regalo a “Niki il guerriero”

Il nove volte campione del mondo ha fatto recapitare ad un suo sfortunato tifoso una maglia firmata per far sentire la sua vicinanza in un momento così difficile. Inoltre Rossi nei giorni scorsi ha spedito a tutti i ragazzini ricoverati nell’unità di trapianto di Bologna un borsone con i suoi gadget e l’autografo come regalo di Natale.
A cura di Vito Lamorte
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Lo sport, spesso, riesce ancora a regalare emozioni e a far dimenticare la faccia brutta degli episodi che salgono alla ribalta delle cronache e vi restano per tempo immemore. Dopo le vicende dell'ultima parte del Mondiale di MotoGP Valentino Rossi si è reso protagonista di un gesto molto importante: nei giorni scorsi il campione di Tavullia ha fatto recapitare a tutti i ragazzini ricoverati nell'unità di trapianto di Bologna, come regalo di Natale, un borsone con i suoi gadget e l’autografo. Questo però è solo l'ultimo nobile gesto del nove volte iridato verso i suoi fan più sfortunati: lo scorso giugno il Dottore ha inviato una maglia con una dedica a Nicolhas Ukmar, campioncino di karate di 13 anni, che da quasi dieci mesi non esce dalle camere dell’ospedale in cui è ricoverato. "Niki" sta lottando una malattia che si chiama leucemia mieloide acuta ed è un nemico assai insidioso: neanche quattro cicli di chemioterapia sono riusciti a sconfiggerla. A raccontare l'episodio è proprio la mamma di Niki, Linda Domenichini, al Resto del Carlino: "Eravamo ancora ricoverati a Parma, in oncoematologia pediatrica. Un’amica, tramite il marito, non so come è riuscita a contattare lo staff di Valentino Rossi. E a giugno è arrivato nel reparto un pacco per il mio Niki: c’era dentro una maglietta gialla con il 46 e una dedica tutta per lui firmata da Valentino ‘Per Nicolhas detto il guerriero’, c’era scritto".

Purtroppo la situazione da giugno ad oggi non è migliorata per Niki ma intorno a lui e alla sua famiglia si è mossa una catena di solidarietà imponente: un gruppo su Facebook ha raccolto fondi per sostenerlo economicamente, anche se non sono mai sufficienti perché la strada da percorrere è ancora insidiosa. La signora Linda si è separata dal padre di Niki e, successivamente, anche dal papà del suo secondo figlio e ora vive con la madre a Reggio Emilia. Vedendo la mobilitazione che ha mosso la storia di suo figlio ha messo a disposizione un Iban per far confluire le donazioni di chi vorrà darle una mano per continuare a sperare (IT 11 K 05387 12801 000002085399). La causa è veramente nobile e fa ripensare alle coordinate da seguire in un mondo dove è più facile che mai perdersi.

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