Valentino Rossi: “Essere ancora qui, a giocarmi il mondiale, è un gran gusto”
“La musica italiana mi piace tantissimo e ho la fortuna di conoscere tre dei più forti, Vasco, Lorenzo e Cremonini. Con Cesare devo dire che siamo ancora più amici, verrà anche al Mugello, e passiamo sempre un sacco di tempo divertente ma anche con Vasco e Lorenzo è sempre bello stare insieme”. Così Valentino Rossi nella intervista esclusiva rilasciata a Guido Meda per Sky Sport MotoGp alla viglia del Gp d’Italia al Mugello. Un Dottore senza filtro, che racconta di sé, delle sue abitudini, di quelle piccole manie che lo accompagnano in ogni weekend, a partire dai rituali e alla musica che ascolta prima della gara. “Cambia da giornata a giornata, e cambia da gara a gara. La domenica però c’è Vasco”.
Il miglior Rossi di sempre?
“Non so se sono il Rossi più forte della mia carriera. Però sono molto contento di essere competitivo anche quest’anno, perché ci sono stati cambiamenti di regolamento importanti, e all’età mia c’è sempre un po’ la paura di non saper più andare. Io ce l’avevo anche quando avevo vent’anni… però essere ancora qui, dopo cinque gare a 12 punti e uno dei tre che si giocano il mondiale, è un grandissimo gusto”. Cosa cambia a 37 anni? La soglia della prudenza? “Non mi sembra, anche quando 25 anni avevo paura di fare degli errori e farmi male. Quella è rimasta, anche adesso. Con un po’ più di esperienza si diventa più attenti ai dettagli, mi sembra che come riflessi siamo lì. Quello che invece vedevo quando ero giovane, è che da un anno all’altro diventavo sempre più forte, invece adesso devo costruire, devo lavorare, devo capire non è solo una questione di istinto”. Quanto è cambiato lo stile? “C’è una parte istintiva e una che viene con il lavoro, dove bisogna essere intelligenti a capire cosa bisogna cambiare. Dalla due tempi alla quattro tempi, dalla Michelin alla Bridgestone, all’elettronica più sofisticata… anche se quest’anno si è fatto un passo indietro, si è tornati a guidare come si guidava con le Michelin, sette o otto anni fa”. Come le 500? “Più per quanto rigurda l’elettronica e l’apertura del gas, però l’elettronica ha fatto un passo indietro ma non così grande. Molto più simile alle MotoGp del 2005, 2006 e 2007 quando correvamo con le Michelin, che sono rimaste simili a quello che erano”. Le nuove Michelin? “La Michelin non diventerà mai come la Bridgestone, neanche tra 10 anni. Non è né meglio né peggio, è diversa. Secondo me già dall’anno scorso hanno fatto un grandissimo passo avanti ma dobbiamo cercare insieme alla Michelin di avere delle gomme che ti perdonano di più, perché adesso bisogna stare molto attenti. Però le gomme sono molto performanti, però la grande differenza è nel Dna delle gomme. La Michelin andrà avanti per la sua strada cercando di valorizzare le caratteristiche delle gomme, l’agilità e la maneggevolezza della moto rispetto alle Bridgestone”.
Cosa vorrei per la mia M1? Solo un po’ di potenza in alto
Cosa vorresti della Ducati? La Ducati curva bene, ma soprattutto la potenza del motore. Della Suzuki? Il feeling, la maneggevolezza e direzionalità, come una bici. Della Honda? La stabilità in frenata, e chi va forte la fa scivolare tanto in entrata, Marquez soprattutto, Pedrosa lo fa un po’ meno. E se dovessi fare un regalo alla M1? Solo un po’ più di potenza in alto.
Con Vinales sarà dura, Lorenzo? Con lui è dura per tutti
Vinales, che compagno sarà? “Da una parte sono abbastanza preoccupato perché è un altro compagno di squadra molto forte, ha 21 anni e quindi ha un grandissimo margine di miglioramento, ed ha già dimostrato di essere uno di quelli forti. Dall’altra parte sono contento perché comunque rimaniamo una squadra molto forte, perché io sono più vecchio, ho tanta esperienza, lui è più giovane, ha da imparare, però siamo due piloti molto forti, quindi in Yamaha hanno fatto un grande lavoro. Mi dispiace per La Suzuki, per Brivio, perché comunque Vinales è uno molto forte, ma per la Yamaha è una cosa positiva. Anche Pedrosa, sarebbe stato forte, ma ha fatto già vedere il suo potenziale, Vinales invece ce l’ha inespresso”. Dati condivisi? “Da noi è tutto condiviso, ma credo che ormai sia ovunque così, in Formula 1 come in MotoGP, tutti i piloti possono vedere cosa fa l’altro, è un lavoro di evoluzione molto più veloce”. Iannone su Suzuki? “Lo vedo molto bene, credo che potrà essere forte, perché Iannone è un pilota velocissimo, quest’anno ha fatto degli errori e ha buttato via, però è davvero uno dei piloti più veloci in pista. Non credo che la Suzuki sia peggio della Ducati, e poi i giapponesi hanno sempre delle idee intelligenti e un modo di sviluppare la moto molto logico”. Dovizioso con Lorenzo? “Secondo me è la scelta più logica mettere Dovizioso con Lorenzo, perché Dovizioso è un pilota diverso da Iannone e che cercherà di fare un lavoro con lui in maniera più collaborativa. Chi ce l’avrà dura? Con Lorenzo ce l’hanno dura un po’ tutti, è molto forte”.
I tifosi? Non c’è bisogno di esagerare
Al Mugello non si dorme? “Anche a Le Mans non si dormiva, quindi sarà come Le Mans, però al Mugello è così, se non riesci a dormire metti i tappi e cerchi di dormire ugualmente. E poi la tensione che c’è qui, e che si sente la gara, soprattutto sabato e domenica sarà difficile dormire”. Dopo il finale della passata stagione, come sarà qui al Mugello? “Parlando di rispetto per tutti i piloti, nel senso che i tifosi dovrebbero avere di rispetto anche per i calciatori e per chi gioca a tennis, fare il tifo senza esagerare. Il rispetto è importante. Per quanto riguarda noi, è importante dividere quello che pensiamo fuori delle persone, da quello che accade in pista, dove bisogna stare più attenti, perché è pericoloso”.
La sera? Guardo Gomorra
Per quanto riguarda le abitudini al mattino e alla sera, Valentino racconta come la sveglia suoni anche per il Dottore. “La mattina, il giorno della gara, mi sveglia Max, poi arriva Galbusera. Mi faccio svegliare 5 inuti prima da Max, così quando arriva Galbusera sono un po’ più sveglio. E comunque ho la sveglia, sia alle gare che a casa, se non la metto, mi sveglio alle 3 del pomeriggio. Ma ormai metto la sveglia, alle gare verso le 8, a casa con più calma. Di solito la mattina, ho organizzato la mattina in modo che non devo fare niente, e quindi mi sveglio con calma, faccio colazione, perché è importante mangiare bene e poi le attività per il pomeriggio. Invece la sera, quando vado a letto, guardo il telefono, whatsapp soprattutto, oppure Twitter o instagram, oppure molto la tv, Sky e film. Ad esempio, adesso sto riguardando la prima serie di Gomorra quando vado a letto, e prima di andare a letto, me ne guardo sempre una”. La seconda serie? “La guardo in diretta. Sono arrivato alla puntata nove della prima e alla quattro della seconda. Gomorra mi piace molto, poi Masterchef, e poi film belli. E… Top gear Italia, bella! E poi, l’altra sera, con la Porsche, la GT3 non perdona, ha quella botta che ti dà, che non te l’aspetti. Il momento che ti volano via gli occhiali – dice Rossi rivolgendosi a Meda – sapendo che non ti eri fatto niente, l’ho riguardato decine di volte perché era figo. E poi la tua reazione dopo… come i bimbi. La mia pataccata? Io ho avuto due brutte esperienze con la Porsche ma non guidavo mai io. Una volta con Graziano e Capirossi, che siamo andati contro un palo della luce con una Porsche di Capirossi, e l’altra volta ho avuto la brillante idea di far provare la mia Porsche a un amico, e anche lì non è andata benissimo”.
Con me? Sempre la mia tartaruga
Cosa porti nella valigia? “Tante cose, la mia tartaruga, di peluche che mia mamma mi ha regalato poco prima di iniziare con le mini moto. Era il 1989 e a me piacevano le tartarughe Ninja, e lei me la comprò, alla Coop di Pesaro. È una tartaruga con le ventose, che io attaccavo sul casco quando ho iniziato a correre, ora non ha più le ventose, ma è in gran forma, viene sempre alla gara. Lei c’è sempre, si chiama Michelangelo, come il personaggio”. L’allenamento? “La parte noiosa è in palestra, tra pesi vari, anche se quando vado in palestra ci sono i piloti della VR46 Academy e gli amici. Poi molto lavoro aerobico, la corsa, ma anche tanto lavoro in moto”. E il Ranch? “Stiamo facendo tantissime cose, anche girare a Misano. E poi il ranch è un grandissimo allenamento e tutto quello che può essere il motorsport, enduro, kart, cross”. L’Academy? “Avendo il mio nome. abbiamo tanti amici che appoggiano i nostri piloti e poi è molto bello allenarsi insieme, fa crescere di più, è molto importante”.