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Valentino Rossi: “I piloti di oggi sono più forti di 15 anni fa” (VIDEO)

Il campione pesarese si racconta in un’intervista esclusiva rilasciata sul proprio sito ufficiale e confessa quali siano le difficoltà di oggi per un pilota un “pochino” più maturo.
A cura di v.a.
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Ha fatto attendere (e non poco) i tanti fan collegati sul canale ufficiale: il lancio dell’intervista esclusiva era atteso per le 17 ma Valentino Rossi e il suo social media team se la sono presa con calma mentre su Twitter i tifosi di tutti il mondo si scatenavano con il timore che venisse fuori proprio quella dichiarazione che non vorremmo mai sentire. Fortunatamente non è stato così. Rossi ci regala il racconto di una vita da campione pluri-iridato a spasso nel tempo, dal ritorno alla Yamaha, alle motivazioni che lo hanno portato a tanti successi, alla difficoltà di confrontarsi con tre generazioni di piloti. “Tutti dicono che è difficile trovare motivazioni dopo aver avuto una bella carriera e aver vinto tanto. La mia motivazione è cercare di andare più forte, è già un divertimento quello”. Rossi, con 34 primavere alle spalle, parla oggi da pilota un “pochino” più maturo: il pesarese ha battagliato con Capirossi e Biaggi, con Lorenzo, Pedrosa e Stoner, per arrivare al fenomeno Marquez in un percorso in cui la curiosità di “vedere come potevo andare” l’ha sempre fatta da padrona. “Secondo me adesso ci sono tre generazioni: c’è la generazione mia, cioè io, che sono il più vecchio che sono della generazione di Capirossi, Gibernau, Biaggi. […] Poi dopo c’è stata la generazione di Lorenzo, Pedrosa e Stoner che più o meno hanno la stessa età e poi adesso c’è la generazione di Marquez, che è 3-4-5 anni più giovane. Adesso è più difficile perché c’è più professionalità, i piloti sono più prepati di 15 anni fa, sono più atleti e si allenano di più”. Messo a nudo il Valentino pilota, Rossi si confessa nella sua vita privata, tra le difficoltà dell'essere sia personaggio pubblico che persona, come lui stesso si è definita “normale”, alle prese con i weekend dedicati alle competizioni sul Ranch alle porte di Tavullia. “Nella mia vita normale sono piuttosto simile”, ammette il nove volte campione del mondo, “Quando sono a casa ho una vita molto normale e, a parte il fatto di essere famoso ed essere riconosciuto ovunque, che a volte è un vantaggio […] e a volte è uno svantaggio, perché anche quando vai in giro è sempre un lavoro […]. Quando sono a casa mia a Tavullia riesco a fare una vita normale, tanto la gente è abituata a vedermi sempre, quindi sto con i miei amici da quando eravamo piccolini. Vado in palestra, mi alleno, mi piace andare al ristorante, avere del tempo libero… faccio i cazzi miei, ecco. […] Oppure sto con i miei amici piloti. È una storia abbastanza lunga. Questo modo di stare insieme è nato tanto tempo fa. Prima andavamo a girare alla Cava […] Poi il passo è stato fatto con il Sic, correvamo insieme, ci allenavamo insieme, non solo in palestra ma anche in moto alla Cava, al Ranch. Adesso si sono aggiunti tanti pilotini giovani, da mio fratello a quelli della Moto3, oppure della SBK e appassionati di moto. Da qualche anno abbiamo la nostra pista privata, il Ranch, e abbiamo cercato di inventare una pista che è bellissima e lì, il sabato e la domenica, si va a girare, si fanno dei test privati. È sempre una gara, è sempre a chi va più forte anche lì”.

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