Valentino Rossi, il dopo-Jerez: “Ho perso anche la voce”
Pole, giro veloce e vittoria, al comando della gara dal primo all’ultimo giro: il Gp di Spagna passa alla storia come il fine settimana perfetto per Valentino Rossi che nelle 333 gare disputate in carriera non era mai riuscito a mettere insieme in un weekend solo una tale combinazione. Neppure quando vinceva mondiali uno dopo l’altro il campione di Tavullia era mai arrivato a tanto. L’ultima volta che era riuscito a dominare una gara dal primo all’ultimo giro era stato nel 2007, proprio a Jerez, mentre l’hat trick 8pole position, giro veloce in gara e vittoria) l’ultima volta gli era riuscito a Misano, Gp di San Marino 2009. Sempre in quell’anno, ad Assen, aveva replicato il risultato, ma alla partenza era stato Casey Stoner in sella alla Ducati a portarsi al comando. Alla tornata successiva, Rossi si portava in testa con un sorpasso che non trovò replica alcuna fino alla bandiera a scacchi. Tanta roba che Valentino ha festeggiato al meglio durante la notte trascorsa sul circuito andaluso e che lo scagiona in pieno dall’essersi presentato in gran ritardo al box Yamaha per la giornata di test.
È stata una gara bellissima, l’abbiamo riguardata 5-6 volte, prima di andare a dormire – ha detto Valentino Rossi a Sky Sport – Ho urlato, ho perso anche la voce, e mi sembrava sempre un po’ più bella.
L’anno scorso avevo sentito dire che era la mia ultima occasione di poter vincere il campionato, quindi probabilmente pensavano che era l’ultima, invece cercheremo di dimostrare che non è vero.
Mi trovo bene con la moto con le Michelin, e secondo me sono un po’ più veloce, quindi questo è molto importante. E poi grande motivazione per come è finita l’anno scorso, perché sono stato davanti tutto il campionato e l’ho perso all’ultima gara, quindi sono molto concentrato e motivato nel riprovarsi.
Secondo me la differenza è stata l’approccio e il lavoro nel weekend – prosegue il pesarese – Abbiamo lavorato bene, siamo riusciti a migliorare la moto turno dopo turno. Abbiamo azzeccato la via da seguire, e secondo me la mia moto in gara andava molto bene. Quindi ho potuto guidare un po’ meglio degli altri.
Pit lane dei test a Jerez aperta dalle ore 10 del mattino ma quando il Dottore è sceso in pista, le 14 erano trascorse già da un po’. Ad attenderlo le tre nuove mescole anteriori portate dalla Michelin, diverse prove su assetto e bilanciamento dei pesi, ulteriori test con la M1 in versione 2016 (quella con il bocchettone del carburante dietro alla sella) e i due rivali spagnoli, Marc Marquez e Jorge Lorenzo, che nel frattempo, sfruttando le più basse temperature del mattino, avevano già fissato il riferimento di giornata. Per Valentino il miglior personale è arrivato alla 50esima tornata delle 52 completate, in cui ha fissato il tempo di 1’39.632, balzando in quarta posizione alle spalle di Maverick Vinales, a 319 millesimi dal riferimento di Marquez.
La cosa più importante da provare erano le gomme anteriori per la Michelin, perché comunque stanno cercando di lavorare e migliorare un altro po’. Devo dire che quello che abbiamo provato non è male. C’è qualcosa di interessante, penso per le prossime gare, non Le Mans ma più avanti nella stagione.
E poi dovevamo fare delle cose per la Yamaha – aggiunge il Dottore – qualcosa di elettronica, piccoli dettagli e poi dovevo riprovare la moto con il serbatoio più spostato verso il dietro, però mi trovo meglio con la moto con il serbatoio standard. Non avevamo tanto da provare, però alla fine è stato un buon test.