Vendite truccate, il gruppo Fca finisce sotto inchiesta negli USA
Guai in vista per il gruppo Fca. Le autorità americane, infatti, starebbero indagando sui dati sulle vendite ai clienti finali negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg, il marchio sarebbe sotto indagine da parte della Sec, la Consob americana, e dell’FBI.
Numeri gonfiati sulle vendite
Le autorità potrebbero avvalersi nelle indagini delle informazioni che emergeranno nella causa civile avviata da un concessionario di Napleton, vicino a Chicago, che lo scorso gennaio aveva accusato Fca di aver gonfiato le vendite mensili premiando i concessionari per dichiarare vendite più alte di quelle realizzate effettivamente, arrivando a falsificare i dati nell'ultimo giorno del mese, salvo poi rivederli il giorno seguente. Stando all'accusa del concessionario, ci sarebbe stato addirittura un manager del gruppo che avrebbe offerto 20.000 dollari per dichiarare vendite false su circa 400 veicoli.
Il gruppo pronto a collaborare con le autorità
Fca non sarebbe l'unico gruppo finito sotto accusa: anche Bmw, infatti, avrebbe pagato somme ingenti di denaro a tutti quei concessionari che avessero inserito i loro nuovi modelli nelle flotte di servizio. Il gruppo ha diramato una nota in cui spiega di "aver prestato la propria collaborazione in una inchiesta della Securities Exchange Commission in merito ai dati relativi alle vendite da concessionari a clienti finali negli Stati Uniti. Nelle sue relazioni finanziarie annuali e trimestrali, FCA riporta i ricavi sulla base delle sue spedizioni a concessionari e clienti e non sulla base delle unità riportate come vendute a clienti finali dai concessionari. Richieste in merito a questioni simili sono state recentemente formulate dal Department of Justice statunitense. Fca presterà piena collaborazione a queste indagini".