Verso il GP d’Argentina, Valentino e quel feeling nato 19 anni fa
Dopo l’esordio stagionale in Qatar tutto il Circus del Motomondiale il prossimo week end si trasferirà in Sudamerica per il Gran Premio d’Argentina, seconda prova del campionato mondiale. Dopo l’impronosticabile rimonta a Losail (da decimo in griglia a terzo in gara) Valentino Rossi sarà uno dei protagonisti più attesi della MotoGP nel Paese latinoamericano, con il quale il pilota di Tavullia ha storicamente un buon feeling.
Valentino e l’Argentina: 4 podi in 5 gare
Infatti, considerando i primi due GP argentini (1998 e 1999) disputati in 250cc sul circuito di Buenos Aires e gli ultimi tre (2014, 2015 e 2016) corsi invece in MotoGP su quello di Termas de Rio Hondo, il Dottore ha un ottimo score per ciò che concerne i risultati. Nelle cinque gare affrontate in carriera in Argentina Valentino ha collezionato quattro podi: 2 vittorie (1998 e 2015), un secondo (2016) e un terzo posto (1999), mentre il suo risultato peggiore è la quarta posizione centrata nel 2014.
Il giovanissimo Rossi a Buenos Aires
Alla sua prima nel GP d’Argentina nel 1998, quando la corsa ancora si disputava sul vecchio tracciato di Buenos Aires, l’allora 19enne Rossi in sella ad una Aprilia in classe 250cc riuscì a tagliare per primo il traguardo dopo una accesa battaglia con Loris Capirossi (secondo), che si laureerà campione del mondo della classe del quarto di litro, e con il francese Oliver Jacque (terzo). L’anno dopo invece, con il titolo iridato della 250cc già in tasca, il fenomeno di Tavullia in Argentina chiuderà in terza posizione alle spalle dello stesso Jacque e del giapponese Tohru Ukawa.
Il ritorno dell’Argentina: il Dottore a Termas de Rio Hondo
Dopo una pausa lunga quattordici anni, l’Argentina rientra nel calendario del Motomondiale nel 2014 ma con un nuovo circuito, quello di Termas de Rio Hondo. Il primo approccio del Dottore con questo nuovo tracciato fu discreto: per lui un quarto posto alle spalle del terzetto spagnolo composto da Marquez, Pedrosa e Lorenzo. Nell’edizione successiva invece tornò alla vittoria davanti ad Andrea Dovizioso a Cal Crutchlow, sfruttando la caduta di Marquez dopo un contatto con lo stesso centauro marchigiano. Lo scorso anno poi riuscì nuovamente a salire sul podio, grazie alla follia di Iannone che a due curve dalla bandiera a scacchi centrò in pieno il compagno in Ducati Dovizioso nel tentativo di sorpassarlo per la seconda posizione alle spalle del solito Marquez, regalando così di fatto la seconda piazza a Valentino.