Verso Montreal, la Formula 1 a casa di Gilles a 35 anni dalla scomparsa
Il prossimo week-end la Formula 1 sarà di scena in Canada per il settimo appuntamento della stagione. Sarà dunque il settimo round di quello che sembra essere il duello che animerà l’intero campionato mondiale tra Ferrari e Mercedes. Dopo la storica doppietta delle Rosse in quel di Montecarlo, dunque, il Circus tornerà Oltreoceano per il GP canadese, a Montreal sul circuito intitolato all’indimenticato Gilles Villeneuve. Sarà questa quindi anche l’occasione per omaggiare il 35° anniversario dalla tragica morte del pilota canadese avvenuta a Zolder l’8 maggio del 1982.
Una delle leggende più amate della storia, non solo dai tifosi della Ferrari, ma da tutti gli appassionati di questo sport. E come si faceva a non amare uno che andava sempre più forte di tutti, uno che dava del tu al rischio, uno che vinceva anche quando la monoposto che guidava non era competiva,uno che lottava con una determinazione sconosciuta ai più sia fosse in palio il primo posto sia che stesse gareggiando per la penultima posizione, uno che non si arrendeva mai? E infatti non si poteva, tant’è che il suo viso d’adolescente piaceva a tutti: uomini, donne, anziani e bambini. Fu così che il ragazzo del Quebec fece innamorare mezzo mondo. Un amore che in questi 35 anni non si è mai sopito. Anzi, è andato sempre crescendo di paripasso con il mito.
Gilles è ormai scolpito nella storia e come ogni anno l’appuntamento con il GP del Canada è l’occasione per rendergli i giusti onori e non solo perché si corre su un circuito intitolato a lui, non solo perché è il suo GP di casa, e neanche per quella scritta «Salut Gilles» impressa sulla linea del traguardo. Ma anche perché prima di farsi largo tra i grandi della Formula 1 a suon di imprese memorabili, come il duello con René Arnoux nel GP di Francia o come il giro su tre ruote nel Gran Premio d'Olanda, il piccolo canadese volante al suo arrivo nel Circus fu molto criticato (e più di lui Enzo Ferrari reo secondo gli esperti dell’epoca di aver sbagliato ad affidargli una Ferrari) per quel suo stile di guida molto aggressivo che gli costò 5 ritiri nei primi 7 GP con la scuderia di Maranello, e fu proprio a Montreal l’8 ottobre 1978, nell’esordio mondiale di questo circuito (prima il GP del Canada si disputava al Mosport), che iniziò la sua ascesa verso l’Olimpo della Formula 1. Fu proprio in quell’occasione infatti che Gilles ottenne la sua prima vittoria nel Campionato Mondiale, la prima delle 6 volte in cui la Ferrari numero 27 trionferà in una gara di Formula 1, prima che quelle maledette qualifiche del GP del Belgio del 1982 diventassero l’ultimo atto di una vita straordinaria vissuta sempre con l’acceleratore pigiato al massimo, sia in pista che fuori.
La fine dell’uomo dunque, ma l’inizio del mito. Un mito che ogni anno, da 35 anni, viene omaggiato in modo particolare soprattutto nel momento in cui va in scena il GP del Canada, perché quella scritta sul traguardo del circuito dedicato a lui non è un addio, ma uno dei tanti modi per mantenere sempre viva la leggenda del più grande pilota canadese della storia (e siamo sicuri che il figlio Jacques, l’unico canadese a vincere un titolo iridato, la pensi come noi).