Vettel ammette la colpa, la FIA lo grazia. Nessuna sanzione per il pilota Ferrari
Un compleanno insolito quello di Sebastian Vettel, passato a discutere a Parigi con Jean Todt della ruotata con cui ha provato a mettere in riga Lewis Hamilton, reo di aver provocato il tedesco rallentando troppo in regime di safety car. La lunga riunione voluta dalla Fia per esaminare eventuali altre sanzioni, dopo che il Collegio dei Commissari Sportivi lo aveva già punito con una penalità di 10 secondi in gara e 3 punti sulla Superlicenza, ha deciso di non aggiungere alcun altra sanzione per quanto successo a Baku. Il tedesco, convocato insieme al rivale inglese per spiegare come sono andate le cose, ha detto la sua davanti al massimo organo della Formula 1 e soprattutto ha ammesso la piena responsabilità dell'accaduto. Il presidente Jean Todt, ex manager Ferrari, ha preso atto dell'ammissione del quattro volte campione del mondo ed ha deciso di chiudere in modo definitivo il caso.
Vettel ora dovrà impegnarsi personamente in iniziative di sicurezza stradale nei vari eventi della FIA e nelle serie minori. Inoltre, qualora dovessero ripetersi da parte del tedesco della Ferrari comportamenti simili, la conseguenza sarà l'immediato deferimento al Tribunale Internazionale. Era abbastanza prevedibile questo esito, d'altronde il leader del Mondiale Piloti era stato convocato a Parigi senza avvocato, ed è volato a Place de la Concorde solo con il team principal Maurizio Arrivabene.
Vettel era stato sanzionato in gara con uno stop and go di 10 secondi per ‘guida pericolosa' nei confronti del pilota Mercedes, affiancato e colpito con una ruotata dopo che il tedesco lo aveva involontariamente tamponato. Il contatto di Baku tra Hamilton e Vettel ha infiammato l'intera settimana motoristica con la Formula 1 e ed ha ricordato i grandi scontri già visti in passato tra Prost e Senna e tra Schumacher e Villeneuve