Vettel costretto al ritiro a Suzuka, Hamilton vince e prenota il titolo mondiale
Il Gran Premio del Giappone, stavolta, non assegna il mondiale ma la pista di Suzuka si rivela ancora una volta decisiva nella lotta al titolo: a vincere, infatti, è Lewis Hamilton che precede le due Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo. A far rumore, però, è soprattutto il ritiro di Sebastian Vettel, tradito da una candela della sua Ferrari: uno zero che pesa come un macigno sulle ambizioni della Rossa e che fa volare l'inglese della Mercedes a 59 punti di vantaggio prenotando il quarto titolo della sua carriera. Ad Austin, nel prossimo weekend in programma, il britannico avrà il primo match point iridato.
Una candela tradisce Vettel, addio mondiale
Le prime avvisaglie del disastro Ferrari arrivano già prima dello spegnimento dei semafori: i meccanici della Rossa tolgono il cofano motore sulla vettura di Vettel, effettuano dei controlli, poi richiudono ma si capisce che c'è qualcosa che non va. Poi, al via, il tedesco scatta tenendo la seconda posizione; bastano però poche curve per capire che non sarà la giornata della Rossa. Verstappen apre le danze, poi via via tutti gli altri sfilano il pilota della scuderia di Maranello. La Safety car, entrata in pista per permettere ai commissari di rimuovere la vettura di Sainz, fa respirare Vettel, ma alla ripartenza arriva il ritiro, il mondiale si allontana sempre di più soprattutto perché Hamilton non accusa nessun cedimento rimanendo saldamente in testa alla gara.
Il team radio della Ferrari
Una giornata da dimenticare per il pilota della Ferrari, costretto a combattere contro la fragilità della propria monoposto proprio nel momento decisivo della stagione. A rendere evidente i problemi della SF70H sono le comunicazioni con il box: "Sto perdendo potenza" è l'allarme lanciato da Vettel quando sono passate appena poche curve. Il quattro volte del mondo prova a resistere, ma manca la velocità, sul dritto tutti riescono a passarlo. Poi, quasi come una sentenza, arriva l'ordine dal muretto: "Box, Sebastian box. Ritiriamo la macchina" è il messaggio che arriva nelle orecchie di Vettel che non può fare altro che eseguire. In quel momento esatto il mondiale prende la strada verso Brackley.
Hamilton in scioltezza, ad Austin il primo match point
A tirare su il morale della truppa Ferrari ci prova Kimi Raikkonen che inizia la sua rimonta dopo essere scivolato nelle retrovie: il finlandese al giro 11 è 8, poi mette nel mirino le Force India e le supera fino ad arrivare al 5° posto, ma è amara consolazione. In testa l'inglese della Mercedes continua a dettare il passo, neanche la girandola dei pit stop riesce a mutare la situazione con Hamilton che gestisce e Verstappen che si mette in scia a Bottas, superandolo. La vittoria del britannico rischia di sfumare proprio alla fine quando Verstappen lo incalza, poi ci pensano i doppiati a mettersi in mezzo facendo perdere tempo prezioso all'olandese. La bandiera a scacchi, però, sancisce la sua vittoria, probabilmente decisiva per l'assegnazione del titolo. I punti di vantaggio su Vettel, adesso, sono 59 quando mancano 4 gare alla fine: ad Austin, per Hamilton, ci sarà già il primo match point per chiudere la partita iridata. Basterà, infatti, guadagnare 16 punti sul tedesco per portarsi a casa il quarto titolo della sua carriera. Non scorrono ancora i titoli di coda sul mondiale, ma il trionfo in terra giapponese mette Hamilton nella condizione di gestire gli ultimi appuntamenti della stagione prima di laurearsi campione.