Vettel e Ferrari, troppi errori che rischiano di compromettere il mondiale
Poteva essere una festa e invece si è trasformata in una disfatta: il Gran Premio di Germania ha messo in luce i due lati del carattere di Sebastian Vettel, capace di dominare la gara per gran parte del tempo e poi tradito da un errore piccolo ma che costa carissimo – come ammesso dallo stesso pilota della Ferrari – al quattro volte campione, scavalcato da Hamilton in classifica e costretto ora a recuperare 17 punti all'inglese, capace di ridurre al minimo la soglia di errore.
I 4 errori che costringono Vettel a rincorrere
Sono proprio gli errori a condannare il tedesco della Rossa: quest'anno sono già 4 gli episodi in cui Vettel ha tirato fuori quel lato "latino" che lo stesso presidente Marchionne aveva individuato come una delle pochissime pecche di un pilota capace di vincere quattro titoli del mondo, ma forse troppo focoso. Il primo del 2018 arriva a Baku quando, alla ripartenza dalla safety car, tenta l‘attacco su Bottas alla prima curva, finendo lungo e rientrando in pista in quarta posizione. Ironia della sorte vole che, in quell'occasione, a vincere fu Hamilton dopo la foratura del compagno di squadra. Il secondo errore in Francia, con il tamponamento a Bottas in partenza e la penalità di 5 secondi che lo costrinse a una rimonta furiosa conclusa al quinto posto mentre, di contro, il suo rivale nella corsa al titolo viaggiava verso una vittoria mai realmente in discussione. L'Austria con il bloccaggio a Sainz in qualifica che costò tre posizioni in griglia e la Germania con l'errore sull'asfalto reso viscido sono solo gli ultimi due episodi di una serie che ha portato Vettel a rincorrere nonostante la macchina migliore del lotto.
Ridurre al minimo gli errori per sperare nel mondiale
Errori che, a fine anno, rischiano di costare caro al pilota della Ferrari: siamo appena a metà stagione e il gap da Hamilton non è incolmabile – soprattutto vista la forza della SF71H in grado finalmente di colmare il divario con la Mercedes – ma il bottino di punti lasciati per strada comincia ad essere consistente. Impossibile quantificare la somma esatta, con i se e con i ma non si è mai fatta la storia, ma è evidente che la classifica di Vettel non rispetta in pieno l'andamento dei Gran Premi fin qui disputati. Il tedesco è chiamato al riscatto già in Ungheria, un altro errore significherebbe forse il definitivo addio alle speranze iridate anche per il 2018: la rincorsa al titolo non è ancora del tutto compromessa, ma per riportare a Maranello un trofeo che manca da ben 10 anni bisognerà ridurre a zero il margine di errore dall'Ungheria alla fine dell'anno. In un mondiale così equilibrato vince chi sbaglia meno e questo, Vettel e la Ferrari, forse, ancora non l'hanno ancora capito fino in fondo.