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Vettel e un sogno chiamato rimonta: il tedesco e i precedenti di Raikkonen e Surtees

Il pilota della Ferrari, nella sua storia in Formula 1, è già riuscito a recuperare uno svantaggio simile a poche gare dal termine: successe sia nel 2010 che nel 2012. Ancora più incredibili, invece, i casi legati al finlandese e, nel 1964, al pilota britannico.
A cura di Matteo Vana
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Il mondiale 2017, nell'anno in cui la Ferrari festeggia i suoi primi 70 anni, soprattutto dopo la vittoria nell'esordio australiano, sembrava quello giusto per riportare a Maranello un titolo che manca ormai da dieci anni. Sebastian Vettel e la sua Gina – questo il soprannome scelto dal tedesco per la SF70H – potevano essere l'accoppiata vincente; poi, però, la sosta estiva, con il tris calato dalla Mercedes in Belgio, Italia e a Singapore, unito al secondo posto conquistato in Malesia, hanno proiettato il quattro volte campione del mondo a -34 punti in classifica da Lewis Hamilton, un divario che a 5 gare al termine, permette all'inglese della Mercedes di amministrare gestendo i restanti Gran Premi. Vettel, però, come dimostrato anche nella gara di Sepang, non ha ancora abbandonato il sogno mondiale.

Sebastian Vettel davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton - Getty images
Sebastian Vettel davanti alla Mercedes di Lewis Hamilton – Getty images

Missione compiuta nel 2010 e nel 2012

Il tedesco non è nuovo alle rimonte quasi impossibili. A confortare i tifosi della Ferrari, infatti, ci sono due precedenti che riguardano proprio il pilota della Rossa, desideroso di conquistare il primo titolo della carriera al volante della Rossa. Era il 2010 quando Vettel, allora al volante della Red Bull, riuscì per la prima volta nell'impresa: il pilota di Heppenheim, dopo il GP del Belgio – chiuso al 15° posto – si trovava a lottare con Webber, Hamilton e Alonso e a sei gare dal termine aveva uno svantaggio di 31 punti dal primo dei rivali. A fine campionato, però, fu lui a conquistare il titolo vincendo 3 delle gare rimanenti e finendo sul podio in Giappone; risultati che gli permisero di mettere le mani sul primo titolo della carriera. Due anni dopo, nel 2012, ecco il bis con l'incredibile rimonta ai danni di Alonso: a 7 gare dal termine, infatti, il tedesco si era trovato a dover recuperare ben 39 punti dallo spagnolo. Anche in questo caso missione compiuta con 6 podi in sette gare che gli valsero il terzo titolo della carriera.

Raikkonen e Surtees, due modelli a cui ispirarsi

Precedenti che infondono un certo coraggio, ma che sono nulla se rapportati alla storia della Ferrari. Nel passato del Cavallino, infatti, c'è chi è riuscito a fare addirittura meglio. L'attuale compagno di squadra del tedesco, Kimi Raikkonen, nel 2007, anno in cui vinse il suo unico titolo mondiale proprio al volante della Rossa, il finlandese riuscì nell'impresa di recuperare ben 18 punti in appena 4 GP, in un'epoca in cui il primo posto valeva 10 punti e il secondo 8. Raikkonen, grazie alle tre vittorie ottenute negli ultimi 4 Gran Premi, riuscì a beffare sia Alonso che Hamilton, laureandosi campione del mondo in Brasile. Ancora più incredibile, invece, il mondiale vinto in rimonta da John Surtees; il pilota della Ferrari, ad appena 5 Gran Premi dal termine, aveva uno svantaggio di 10 punti in classifica da Jim Clark e la Lotus, proprio come la Mercedes oggi, sembrava la macchina perfetta. Eppure, grazie a due vittorie e due secondi posti – a fronte di due soli miseri punti raccolti da Clark, afflitto da numerosi problemi di affidabilità, il britannico di Maranello riuscì a portare a casa il mondiale del 1964 davanti a Graham Hill e a Clark. Corsi e ricorsi storici che non fanno che alimentare la speranza in casa Ferrari: Vettel e la Rossa sanno come si fa, sperando che il conto con la sfortuna sia ormai saldato.

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