Vettel-Hamilton mai amici: le scintille di Baku infiammano il mondiale
Un tempo erano abbracci e pacche sulle spalle, adesso ruotate e screzi. Spesso basta un attimo per cambiare il corso della storia, un centimetro troppo avanti o uno troppo indietro e l'obiettivo sfugge dalle mani: come un pallone troppo lungo, una pallina appena larga, una frenata appena ritardata o uno scatto solo accennato. Lo aveva invocato, Lewis Hamilton, il confronto con Sebastian Vettel, l'unico pilota degno di scontrarsi con lui, il ruota a ruota che può valere una carriera: quello andato in scena in Spagna era solo un primo assaggio, a Baku la rivalità tra i due ha toccato l'apice.
Eppure in partenza i due non si erano neppure sfiorati: sembrava l'ennesima prova senza duello fianco a fianco, poi ci ha pensato la Safety Car a rimescolare le carte in tavola. Tanti giri uno dietro l'altro, a studiarsi: il primo con continue frenate per infastidire l'avversario, l'altro a cercare di non cadere nel tranello. All'ennesima ripartenza, però, ecco l'attimo in grado di spostare ogni equilibrio, quel battito d'ali capace di cambiare la storia di una gara e, forse, di un mondiale intero: Hamilton frena in uscita di curva, troppo secondo il tedesco che lo tampona e poi lo affianca, dandogli una ruotata. Un fallo di reazione punito dai commissari di gara con la penalità di 10 secondi proprio mentre l'inglese tornava ai box per sistemare la protezione per la testa che rischiava di saltare via.
Una rivalità che cresce ogni giorno
Dopo i rispettivi passaggi ai box è il tedesco ad essere davanti: Hamilton le prova tutte, superano quasi insieme Alonso, Magnussen, Ocon che sembrano solo pedine messe in mezzo dal destino per rendere ancor più vivace il duello tra i due. Poi la richiesta disperata d'aiuto al box, l'inglese chiede alla propria squadra di far rallentare Bottas, in lotta con Stroll per la seconda posizione, per cercare di raggiungere Vettel e approfittare della situazione: una manovra simile a quella tentata da lui stesso nella gara conclusiva di Abu Dhabi quando cercò di rallentare Rosberg per far rientrare proprio Vettel che però preferì non intromettersi. L'ordine di scuderia non arriva, sarebbe stato effettivamente troppo, Hamilton deve accettare la sconfitta vedendo allungarsi il divario dal tedesco, leader del mondiale con 14 punti di vantaggio. A fine gara, poi, la resa dei conti con le reciproche accuse. Il prossimo appuntamento sarà in Austria, una pista sulla quale l'anno scorso l'inglese si scontrò con il compagno di squadra: la "bella" potrebbe andare in scena già a Spielberg, ma quello che è certo è che non sarà l'ultimo atto di una saga che diventa sempre più appassionante.