Vettel: “Un disastro, difficile essere ottimisti. Verstappen? Non mi ha lasciato spazio”
C'è aria di resa in casa Ferrari, il Gran Premio del Giappone ha messo fine alle speranze iridate del Cavallino. Nonostante la matematica non condanni ancora la scuderia di Maranello, il gap di Lewis Hamilton nei confronti di Sebastian Vettel, arrivato ora a 67 punti, appare incolmabile in appena 4 gare; l'inglese, ad Austin, avrà già il primo match point per chiudere la partita.
Il contatto con Verstappen spartiacque della gara
Colpa, soprattutto, di una qualifica da dimenticare, che ha portato il tedesco a scattare dall'ottava posizione, e dal contatto con Max Verstappen, arrivato nelle prime fasi di gara: la Ferrari del quattro volte campione del mondo ha provato ad infilarsi all'interno dell'olandese, ma quest'ultimo non ha spalancato la porta rimanendo sulla sua traiettoria. Un episodio giudicato dai commissari di gara come un semplice incidente, ma che ha messo fine alle speranze di rimonta del tedesco, andato in testacoda e costretto a ripartire dal fondo con la vettura danneggiata.
Per me il punto per il sorpasso era quello giusto, altrimenti non ci avrei neanche provato. Mi sono accorto che la sua batteria si scaricava presto e ho spinto al massimo. Ci ho provato ma lui ha chiuso la traiettoria e non siamo riusciti a percorrere la curva affiancati. Dopo il contatto con Max la macchina era danneggiata, è stato un disastro. Sono scivolato indietro e non è uscita la safety car e il 6° posto rappresenta il massimo che potevamo ottenere – ha dichiarato ai microfoni di Sky il tedesco -. Con questi risultati non è facile essere ottimisti. Lavoriamo tutto l'anno, le ultime gare sono state difficili e non so che dire perché, non è il risultato giusto per noi; a volte la vita in pista è brutta ma adesso andiamo a Austin, spingiamo come matti e poi vediamo. Mercedes? Gare simili sono quelle dove può imporre un ritmo lento senza necessità di spingere. E’ vero che in gara siamo più vicini a loro, ma è anche vero che la Mercedes non spinge mai.
Un risultato che spegne ogni tipo di velleità iridata da parte del tedesco, scivolato indietro in classifica e ora preoccupato anche dal ritorno di Bottas, distante 57 punti, 10 in meno rispetto al suo ritardo nei confronti di Hamilton. Perdere anche la seconda posizione nel mondiale, dopo aver lottato alla pari per gran parte della stagione con la Mercedes sarebbe una beffa clamorosa per Vettel; serve un'inversione di marcia già a partire dal prossimo Gran Premio per non sciupare quanto di buono fatto durante l'anno.