Villenueve: “La Formula 1 non è roba da bambini!”

È un personaggio a tutto tondo Jacques Villeneuve. Uno di quelli che non le ha mai mandate a dire sia quando correva in Formula 1 che ora. Il canadese vanta un palmares di tutto rispetto: Mondiale di Formula 1 nel 1997 con la Williams FW19-Renault, 500 Miglia di Indianapolis nel 1995 con la Reynard-Cosworth del team Green, titolo di Formula Indy. Nonostante i 43 anni, Villeneuve non ha ancora smesso di correre e, dopo aver partecipato al mondiale Rallycross con una Peugeot 208 di un team privato, ha accettato l'invito di partecipare al Memorial Bettega con una Ford Fiesta RS WRC dell’M-Sport, conquistando il terzo posto. Durante la serata Jacques ha rilasciato un'intervista a omnicorse.it durante la quale ha parlato di Formula 1 in lungo e in largo.
Sulla Formula 1
Villeneuve non è convinto di tutte le regole che sono state introdotte e dice la sua: "Metterei solo un limite: 100 kg di carburante per un Gp. Poi lascerei piena libertà ai costruttori di realizzare l’unità che preferiscono: con il frazionamento libero e senza vincoli. Toglierei anche la parte ibrida, lasciando la possibilità di usare il turbo e la cilindrata che si vuole". Sulla mancanza di appeal della Formula 1 afferma: "Questa F1 non ti fa sognare. È diventata troppo facile. I piloti in passato erano considerati degli eroi perché rischiavano la vita guidando macchine che sembravano dei mostri. Quando correvo in Formula Indy io stesso mi domandavo come farò a guidare queste bestie? E, invece, la Formula 1 attuale rende la guida delle monoposto troppo simile alla playstation, troppo facile. Così non va bene. E’ tanto complicata, ma anche tanto facile che la possono condurre i bambini…". Infine sul campionato 2014 dichiara: "Il campionato è stato bello, avvincente. Non si può criticare. E nemmeno l’assenza del rumore è stato un male così grave: anzi io sono contento che non ho più il male alle orecchie. Però in pista le monoposto non sembrano grintose da guidare. Arriva Verstappen, fa dieci giri e va subito forte. Sale in macchina la Wolff e si difende. Sembra che chiunque possa guidare una Formula 1, mentre all’epoca dei turbo di mio padre i piloti erano considerati degli eroi che domavano macchine quasi impossibili. La F1 mi aveva impressionato quando avevo debuttato, anche se arrivavo dall’esperienza della Formula Indy. Questa F.1 non è eccitante, le macchine sembrano lente".
Su Verstappen: "Max è un abuso"
Jacques non ha mai nascosto la sua critica nei confronti dell'approdo di Max Verstappen in Formula 1 e continua a pensarla così: "Max è un abuso. Quelli della Red Bull si rendono conto che mettono un bambino dentro ad una Formula 1? Non metto in dubbio che sia naturalmente veloce, ma non ha alcuna esperienza. Io sono arrivato ai Gp a 25 anni dopo aver vinto in Formula Indy e, diciamolo, che avevo già fatto le mie cagate per cui avevo un bagaglio di esperienza che Max non può avere. Prima di lottare con la vita degli altri, devi imparare. E non è compito della Formula 1 insegnare. Ci si arriva solo per andare sempre più veloce".
Su Alonso: "Aveva bisogno di aria nuova"
Impossibile non parlare dell'addio di Fernando Alonso alla Ferrari: "Non sono sicuro delle scelte che ha fatto. Aveva bisogno di aria nuova, perché è arrivato alla Ferrari vincendo, ma poi quando le cose sono andate male, non è rimasto un uomo Ferrari. Fernando, purtroppo, non era più l'uomo squadra di Maranello. Proprio come era successo nella prima esperienza alla McLaren. A mio parere è il miglior pilota che c'è in Formula 1 quando abbassa la visiera del casco, ma fuori dell’abitacolo non ragiona in funzione del team, ma solo per se stesso. Usa Twitter e internet a suo vantaggio e questo a un top team non piace. Specie con una squadra come la Ferrari che ha sempre protetto i suoi piloti anche quando le cose non sono andate bene. L'esempio è dato da Kimi: la Ferrari, a differenza della Red Bull, è una famiglia. Fernando dall’anno scorso si è chiamato fuori, per cui è giusto che se ne sia andato".
Su Vettel: "Non lo volevano più in Red Bull"
Secondo Jacques sia Fernando Alonso che Sebastian Vettel hanno fatto bene a cambiare aria: "Entrambi si trovano in una condizione migliore di quella che hanno lasciato. Vettel non era più voluto dalla Red Bull. Non era più considerato il “ragazzo d’oro”: se avesse vinto ancora lui il merito non sarebbe stato della Red Bull Racing, ma solo di Sebastian. La Red Bull non è una famiglia come vuole far credere, ma ha un solo interesse: vendere molte lattine e, quindi, la squadra si è "innamorata" di Daniel Ricciardo e Vettel non aveva altra alternativa che chiudere con Milton Keynes. Ha fatto bene ad andare via perché non c’era più il clima giusto per lui e arriva alla Ferrari nel momento in cui il team si sta ricostruendo. Ci vorrà un po’ di pazienza nel 2015, ma i risultati si vedranno nel 2016″.
Su Mercedes: "Se dovesse vincere altri due mondiali potrebbe lasciare"
Il campione del mondo del 1997 fa un paragone storico con gli anni'50 per la Mercedes, quando, dopo aver dominato per diversi anni, hanno abbandonato le piste di Formula 1: "Non lo escluderei. Anche negli Anni ’50 quando hanno dominato la scena con le frecce d’argento subito dopo se ne erano andati, lasciando l’immagine degli imbattibili. Ma è giusto così: la presenza dell’Audi alla 24 Ore di Le Mans non ha più senso, perché dopo una striscia di successi incredibile potrà solo cominciare a perdere. Credo sia meglio fermarsi prima".