Volkswagen, ancora nessun accordo negli Usa per il dieselgate

Pochi i dettagli dell’incontro di ieri a Washington tra l’Epa, l’Agenzia Usa per la protezione dell’ambiente, e l’ad del gruppo Volkswagen, Matthias Muller per cercare di risolvere il dieselgate. Durante l’incontro, durato circa un’ora, discusse le soluzioni per correggere le emissioni dei 482mila veicoli per cui Volkswagen ha ammesso livelli di ossidi di azoto oltre i limiti Usa. All’incontro, riferisce Reuters, era presente anche Herbert Diess, numero uno del marchio Vw.
Continueremo a lavorare verso una soluzione" ha detto un portavoce dell’Epa.
Apprezziamo il tempo che amministratore McCarthy si è concesso per incontrarci – ha detto la società in un comunicato – Volkswagen continuerà a cooperare pienamente".
Nessun dettaglio sul negoziato, arrivato il giorno dopo che il Carb, l’ente californiano per la tutela dell’aria, ha respinto le misure correttive proposte in dicembre dal gruppo, etichettandole come “inadeguate” in termini di impatto su performance e emissioni. La riunione è avvenuta anche dopo l'azione legale intrapresa dal Dipartimento di Giustizia Usa contro Vw, per cui minaccia una multa di decine di miliardi di dollari, escluse le cause, risarcimenti e indagini internazionali contro il gruppo. Nessun commento sull’incontro da Muller, dopo le crescenti critiche per un’intervista radiofonica in cui affermava che i funzionari Vw non mentivano per nascondere il software per manipolare le emissioni. Una dichiarazione che ha infiammato le autorità Usa, tra cui il procuratore generale del Connecticut.
L’Epa chiede di stringere i tempi. Da Detroit, dall’Automotive News Congress, Chris Grundler, che dirige l'Ufficio Epa per i trasporti e la qualità dell'aria, ha riferito che l'Agenzia vuole arrivare alla definizione delle misure correttive “al più presto” e che ancora non dispone di un soddisfacente piano di richiami da parte di Volkswagen.