Volkswagen, com’è nato lo scandalo emissioni
Coincidenze, curiosità. Così è nato lo studio che ha scoperto lo scandalo Volkswagen. Se non fosse stato per l'indagine di alcuni ricercatori specializzati forse il gruppo tedesco non sarebbe mai stato scoperto a barare sui livelli di particelle inquinanti prodotte da milioni dei suoi motori diesel. Il merito va all'International council on clean transportation (Icct) che lavora per migliorare le performance ambientali e l'efficienza energetica nei trasporti per il bene della salute pubblica e per provare ad alleviare il cambiamento climatico. L'associazione non-profit,circa due anni fa, stava conducendo test in Europa per cercare di definire le performance di automobili dotate di motori diesel "puliti". Lo stesso gruppo di ricercatori, dopo gli studi sulle auto continentali decise di condurre la stessa analisi su quelle degli Stati Uniti nonostante fossero a conoscenza del fatto che negli USA le norme sulle emissioni siano più stringenti ma non avrebbero mai immaginato di trovarsi di fronte ad una delle maggiori truffe nel settore automobilistico della storia recente.
Arvind Thiruvengadam, professore della West Virginia University che ha deciso di partecipare alla ricerca dell'Icct sulle vetture diesel, al New York Times ha dichiarato: "Testare veicoli leggeri a diesel in condizioni reali sembrava molto interessante. Ci siamo guardati e ci siamo detti ‘proviamoci'. Se sei imbottigliato nel traffico di Los Angeles per tre ore, sappiamo che la vettura non si trova nella condizione migliore per dare buoni risultati sulle emissioni. Ma se si va a 70 miglia all'ora, tutto dovrebbe funzionare perfettamente. Le emissioni dovrebbero calare. Ma quelle di Volkswagen non scesero".
A confermare quanto affermato dall'ateneo di Morgantown ci ha pensato anche la California air resources board (Carb), l'agenzia dello stato della West Coast preposta a fissare standard sulle emissioni. Prima furono effettuati dei test su due veicoli Volkswagen e l'esito fu negativo ma quando le stesse vetture furono messe sulle strade del Golden State, le emissioni di diossido di azoto risultarono 30/40 volte più alte dei limiti di legge.
Questi risultati hanno portato il Carb e l'Epa a dare il via alle indagini su Volkswagen nel maggio 2014 con il gruppo che affermò di avere scoperto la ragione di questi livelli di emissioni e propose un rimedio software ma il Carb continuò la sua inchiesta e l'8 luglio ha voluto condividere con l'Epa tutte le infomazioni sul gruppo automobilistico tedesco. Dopo aver visionato tutto e fatti i dovuti studi l'agenzia ha messo alle strette la Volkswagen chiedendole di trovare una soluzione a questa situazione altrimenti le autorità non avrebbero dato il via libera ai modelli 2016 e quelli di Audi. Questo è stato l'inizio dello scandalo emissioni che sta mettendo in ginocchio il secondo maggiore gruppo di auto al mondo.