Volkswagen e la bufala social: regala auto su Facebook
"Abbiamo 800.000 Volkswagen che non possono essere vendute per problemi di certificazione dei consumi. Dunque offriremo solamente per i nostri fan gratuitamente. Selezioneremo le 800.000 Volkswagen per il 14 di Febbraio, speciale per San Valentino! Non ti perdere questa occasione! I vincitori saranno contattati tramite email o Facebook". Una foto, un descrizione e la bufala è servita. Nelle ultime ore su Facebook sta girando una foto di una pagina non ufficiale della Volskwagen in cui si premiano i primi 800 mila utenti con una delle tante auto invendibili dalla casa a causa della produzione delle emissioni inquinanti. Peccato, appunto, che l'immagine è diffusa da un profilo che non è quello certificato e ufficiale della azienda automobilistica tedesca.
Questa ennesima trovata è il frutto del "lavoro" di Ermes Maiolica e nonostante la popolarità dell’autore, noto specialiste in bufale social, ci sono cascati in molti.
Nel post si chiedeva di condividere la foto e mettere un "Mi piace", lasciando un commento con il colore preferito (bianco, nero, blu, rosso) della vettura. Dopo la bufala dei tagli sulla ricerca e quella su Teo Maummuccari arrestato per possesso di cocaina, Maiolica ha dato vita ad un altro post che ha fatto il giro del web in poche ore. Il post è stato letterlamente inondato di commenti e condivisioni: pubbicato il 31 ottobre conta in questo momento 112.000 Like e circa 113.000 condivisioni. Basterebbe poco per capire che si tratta di una bufala: la pagina dichiarata ufficiale creata il 31 ottobre si chiama "Volkswagen. Italia" e basta fare una ricerca veloce per capire la differenza con la pagina ufficiale "Volkswagen Italia" ma la cosa che desta preoccupazione è la quantità enorme di persone che hanno abboccato alla bufala.
Fortunatamente alcuni nei commenti già avevano smascherato il tutto. Intanto stamattina il logo Volkswagen è stato con la foto di un volto. Oltre al regalo fatto ai gestori della pagina, data la visibilità che si è creata in tre giorni, bisogna calcolare i danni ulteriori fatti all'immagine della casa automobilistica dopo lo scandalo sulle emissioni.