Welkom ’04, Rossi vs Biaggi: il grande smacco del Dottore alla Honda
Ci sono alcune gare nella storia del Motomondiale che dimostrano quanto l’abilità del pilota possa colmare il gap esistente tra due moto e regalarci grandi emozioni. Una di queste è sicuramente quella andata in scena il 18 aprile 2004 in occasione del Gran Premio del Sudafrica nel quale Valentino Rossi dopo un grande duello con uno dei suoi più accesi rivali ha inflitto un grande smacco alla sua ex squadra.
Valentino e l’incognita Yamaha
Nel 2004 Valentino, dopo tre mondiali vinti consecutivamente (1 in 500cc e 2 in MotoGP), passa dalla Honda alla Yamaha. E passare dalla moto migliore in circolazione a quella dei rivali storici, in grande difficoltà con lo sviluppo, sempre dietro negli ultimi campionati mondiali, di certo non pone il fenomeno di Tavullia nella posizione di favorito per la vittoria finale alla vigilia. E così si arriva al Gran Premio d’esordio della classe regina in Sudafrica da cui ci si aspettano risposte sulle reali forze in campo, risposte che solo la pista di Welkom può dare.
La prima pole dell’anno
Già nelle qualifiche del sabato il Dottore dimostra di esser riuscito, insieme al suo fidato capo-tecnico Jeremy Burgess che lo ha seguito alla Yamaha, a riportare la casa di Iwata a livelli di competitività altissimi. Tanto da riuscire a centrare la prima pole dell’anno davanti alle quattro Honda di Sete Gibernau, Max Biaggi, Nicky Hayden e Colin Edwards. Un grande successo per Rossi, atteso ora alla vera prova del nove, la gara.
È subito Vale vs Max
Con queste premesse prende il via il GP sudafricano con Valentino che scatta bene dalla pole lasciandosi alle spalle Biaggi e Gibernau. Dopo qualche tentativo di allungo del pesarese, il romano si riporta sotto gli scarichi della Yamaha numero 46 e comincia uno dei duelli più belli della storia delle corse motociclistiche. Al quarto giro arriva il primo sorpasso di Max, ma Rossi non ci sta e si riprende subito la testa della gara, lo stesso succede cinque tornate più tardi. Intanto i due italiani hanno preso il largo rifilando pesanti distacchi a tutti, solo Gibernau riesce a mantenere la scia, ma sempre a debita distanza dal duo tricolore al comando. I distacchi delle altre HRC ufficiali di Hayden e Barros a 15 giri dalla fine sono impietosi: rispettivamente beccano 10 e 11 secondi di ritardo da Valentino, tornato in prima posizione.
La prodezza del Dottore
Nella seconda parte di gara Valentino mantiene il pallino della corsa, nonostante l’incognita gomme e una Yamaha ancora selvaggia pronta a scodare a ogni curva, che paga in termini di cavalli rispetto alla Honda nel rettilineo. E così quando Biaggi passa il ragazzo di Tavullia a 4 passaggi dal termine i sogni di gloria del marchigiano sembrano svanire, ma Rossi non è certo tipo da farsi demoralizzare e così a due tornate dalla bandiera a scacchi piazza il sorpasso decisivo che gli permette poi di andare a tagliare il traguardo per primo davanti al Pirata.
Lo smacco alla Honda targato VR46
Nel giro d'onore, Rossi scende dalla moto e si inginocchia sull’asfalto del circuito sudafricano commuovendosi per l'impresa appena compiuta, perché sa bene che quella scritta a Welkom rimarrà una delle pagine più spettacolari dello sport. Mentre la Honda comincia a rimpiangere da subito il fenomeno con il numero 46 che ha mollato la moto più forte, ha messo a posto la Yamaha dei rivali (il primo dei piloti della casa di Iwata dopo Rossi è Abe finito nono) e alla prima corsa dell'anno ha messo tutti di nuovo in fila con una moto nettamente inferiore.