Wolff difende Vettel: “Hamilton è il più forte, ma le critiche a Seb sono ingiuste”
Il Gran Premio d'Italia, per Sebastian Vettel, ha rappresentato una delle sconfitte più brucianti forse dell'intera carriera: dopo essere partito dalla seconda posizione, beffato in qualifica dal compagno di squadra all'ultimo secondo, il tedesco della Ferrari si è prima visto chiudere la porta in faccia alla prima staccata da Raikkonen e poi si è toccato con Hamilton andando in testacoda e finendo in fondo al gruppo. Solo una grande rimonta gli ha permesso di limitare i danni, ma vista la SF71H in forma smagliante era lecito pensare a un trionfo.
Il manager Mercedes esalta Hamilton ma difende Vettel
Monza non è stata così come se l'era aspettata: pronto a fare festa davanti ai propri tifosi riaprendo il campionato, Vettel si ritrova ora a 30 punti del leader del mondiale. Più di tutto, però, sono state le critiche piovute addosso al ferrarista a minare le sue certezze: un errore quello messo in scena al primo giro, ma non basta certo questo per etichettarlo come "bidone" un pilota che è stato capace di vincere il titolo iridato per quattro volte nell'arco di una carriera. A spezzare una lancia in favore del ferrarista, inaspettatamente, è il boss della Mercedes, Toto Wolff, che difende il tedesco:
Sicuramente non sono neutrale, per me Lewis è il miglior pilota degli ultimi anni, ma ammetto però che certe critiche a Vettel siano ingiuste. Sta facendo il massimo per raggiungere il suo obiettivo, vuole vincere ogni volta e ha l'aggressività per farlo. Ciò richiede coraggio e uno stile di guida che può portare a errori di questo tipo. Parliamo comunque di un quattro volte campione del mondo che sa esattamente come stare in macchina – ha confessato in una intervista al Die Welt -. Riguardo l’episodio di Monza, vi dico che poteva tranquillamente girarsi Lewis e non Seb. Questo mi porta a dire che nel nostro mondo non c’è linearità o razionalità, bensì anche fortune e coincidenze; sono episodi che vanno accettati.
Non un errore, ma un episodio che il Fato ha deciso di punire facendo girare il tedesco della Ferrari e non l'inglese della Mercedes. Il team principal delle Frecce d'argento, quindi, non attribuisce a Vettel la colpa dell'incidente al primo giro scagionando il tedesco da qualsiasi responsabilità. E' vero che i mondiali si vincono anche con la fortuna, ma una maggiore accortezza, almeno nelle prime fasi di gara e con la possibilità di mettere l'inglese a sandwich tra le due Rosse, avrebbe forse evitato un epilogo così amaro per il Cavallino, costretto a vedere le due W09 entrambe sul podio. Avrà tempo di rifarsi Vettel, con 7 gare alla fine del mondiale e 30 punti da recuperare, però, il tedesco avrà bisogno anche della fortuna, componente che, per un motivo o per l'altro, sembra essere mancata al ferrarista nel 2018.