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World Car of the Year 2010, tra le finaliste manca la rappresentanza italiana

Quello che più colpisce è che tra le dieci finaliste del Word Car of the Year 2010 manca una vettura concepita e costruita in Italia. La Germania fa la parte del leone.
A cura di Eugenio Tinto
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World car of the year 2010

Un Word Car of the Year 2010 poco made in Italy e molto made in Germany, questo è ciò che più salta all’occhio. Saranno sei vetture teutoniche, due giapponesi, una coreana e infine una vettura made in USA a contendersi lo scettro di Word Car of the Year 2010.

In principio nella lista delle possibili candidate erano in 31 a sperare di essere entrate nelle grazie dei 59 giornalisti specialisti del settore provenienti da tutto il mondo, ma solo dieci sono riuscite a superare lo step d’ingresso. Ecco la lista:

  • Audi Q5
  • BMW X1
  • Chevrolet Cruze
  • Kia Suol
  • Mazda3
  • Mercedes-Benz Classe E
  • Opel-Vauxhall Insignia/Buick Regal
  • Porsche Panamera
  •  Toyota Prius
  • Volkswagen Polo

Una lista che lascia pochi dubbi, in sostanza diverse delle vetture presenti sono già state insignite di alcuni premi in Europa, come la Volkswagen Polo che ha ottenuto il premio di Auto dell’Anno e la Opel Insigna, presente nella sua forma americana con la Buick Regal che deriva completamente dalla Opel.

La categoria che quest’anno vede una rappresentanza molto nutrita è quella delle berline, categoria nella quale spiccano la Mercedes Classe E e la blasonata Porsche Panamera. Nella categoria della medie, dalla quale l’anno uscì la vincitrice del premio 2009 ovvero la Volkswagen Golf VI, invece sono rimaste in lizza la Mazda 3 e la Volkswagen Polo. Le auto ibride, invece, possono contare sulla sola Toyota Prius III, mentre per i SUV compatti sì possono leggere i nomi BMW X1 e AUDI Q5.

Le tre finaliste, che usciranno dalla lista delle dieci che hanno superato la selezione, verranno annunciate al prossimo Salone di Ginevra. La finalissima del World Car of the Year 2010 si svolgerà il 1° aprile a New York nel corso del Salone che si svolgerà nella Grande Mela.

Eugenio Tinto

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