WRC Corsica: un rally carico di gloria e di tragedie nel ricordo di Bettega e Toivonen
Per gli appassionati il Rally di Corsica, o il Tour de Corse, è una vera e propria icona che trasuda fascino al pari degli altrettanti blasonati Rally di Montecarlo, Sanremo o Acropoli. Tutte competizioni nelle quali si sono scritte pagine di memorabili successi ed imprese eroiche. Sul Tour de Corse però aleggia una sorta di ombra che richiama alla memoria i drammi degli anni d’oro del Rally Mondiale, quegli anni ottanta che videro la nascita e la prematura morte di una delle categorie più discusse di tutta la storia dell’automobilismo: il famigerato Gruppo B.
La massima espressione tecnica del rally e le sue tragedie
Il Gruppo B entra nella scena del Mondiale Rally nel 1982, in sostituzione del Gruppo 4 e del Gruppo 5 (Gran Turismo modificate e prototipi). Il regolamento lasciava carta bianca alle case automobilistiche, con l’unica limitazione del numero di produzione delle vetture di serie, attestato a sole 200 unità. I costruttori, in virtù di un numero così basso di veicoli necessari per l’omologazione, si lanciarono in una vera e propria battaglia tecnica, che portò ad ottenere dei veri e propri mostri a 4 ruote capaci di erogare circa 600 CV con accelerazioni da 0 a 100 km/h degne di una F1. Le velocità massime nelle speciali aumentarono, al pari dei rischi. Furono numerosi gli incidenti che coinvolsero pubblico e piloti e proprio al Tour de Corse si registrarono due dei capitoli più tragici della storia del Mondiale. Nel 1985 a bordo di una Lancia Rally 037 perse la vita Attilio Bettega. Esattamente un anno dopo, nel 1986, la Lancia Delta S4 di Henri Toivonen e del navigatore Sergio Cresto, prese fuoco a seguito di un incidente, senza lasciare scampo agli occupanti. L’incidente segnò la fine prematura del Gruppo B, che venne abolito alla fine della stessa stagione.
Il nuovo Rally di Corsica: 9 speciali sull’asfalto dell’isola
Giunto alla sua 58esima edizione, il Tour de Corse è pronto a presentarsi nuovamente nel panorama Mondiale, dopo essere uscito di scena nel 2008 e sostituito dal Rally di Alsazia. La formula è differente rispetto alle altre date in calendario. Sono infatti solo nove le speciali necessarie a coprire i 332 chilometri cronometrati. In pratica si dirà addio alle brevi speciali ma ci si concentrerà su tre giornate di gare caratterizzate ognuna da altrettante tre difficili prove speciali. Chilometraggi importanti che dovranno essere affrontati con particolare attenzione, in quanto le strette e tortuose strade asfaltate della Corsica non permettono errori. Ogni minima sbavatura rischia di trasformarsi in un gap difficile da azzerare. Si parte giovedì 1 ottobre con il consueto Shakedown, per poi entrare nel vivo della gara il venerdì. Saranno quattro le prove che supereranno i 40 chilometri: la SS2 Casamozza-Ponte Leccia (43.69 Km), da ripetere anche nella SS4, la SS6 Muracciole-Col de Sorba, la più lunga con i suoi 48.46 Km, e la SS8 Zérubia-Martini (41.46 Km). Il parco assistenza sarà allestito nel piccolo aeroporto di Corte, nel cuore dell’isola.
Ogier ancora affamato di vittorie
Non si placa certo la fame di vittorie del tre volte Campione del Mondo, che vede nel Tour de Corse il Rally di Casa: “Non devo rilassarmi anche se ho vinto il titolo. Di sicuro la pressione è molto più bassa ora, ma la mia fame di vittorie è ancora insoddisfatta e molto grande. Il Rally di Francia è un appuntamento molto importante per me, amo la Corsica. Nel 2008 ho corso nella classe Junior grazie alla Federazione francese. Ora, sette anni più tardi, torno nel medesimo posto con una WRC. Ora vorrei vincere con la Volkswagen. Il Rally di Corsica è uno dei più prestigiosi del mondiale. Per me sarà una grande sfida, risulterà fondamentale la gestione delle gomme, perché le speciali saranno poche, ma molto lunghe".
Latvala ambizioso per il finale di stagione
L’unico in grado di contrastare lo strapotere di Ogier ha fallito. Jari-Matti Latvala non cerca scuse, ma si ripromette di chiudere da protagonista questo finale di stagione, per avvalersi almeno del titolo di vice campione: “Mi sarebbe piaciuto vincere il Campionato del Mondo quest'anno. Quello era il mio obiettivo, e non ci sono riuscito. Tuttavia, la stagione è tutt'altro che finita, e voglio vincere le restanti tre gare. La coerenza e il ritmo sono i due fattori chiave." Per quanto riguarda il Rally di Corsica il finlandese aggiunge:”Ho un sacco di ricordi positivi del Rally Corsica, dove ho fatto molta esperienza. C'è una cosa che amo particolarmente in questa prova: l'asfalto, che offre una buona presa. Però non ci si può permetter di tagliare, perché le strade sono strette e le curve difficili. Inoltre ci sono pochissimi tratti rettilinei: se ne trovi uno che supera i 100 metri di lunghezza, vuol dire che hai sbagliato isola.”