Zanardi prepara la 24 Ore di Daytona: “Guiderò la BMW senza protesi”
Alex Zanardi sta preparando una nuova grande sfida: dopo i trascorsi in Formula 1, due titoli in formula Cart, l’alloro nel superturismo italiano e i quattro ori olimpici nel paraciclismo, il campione bolognese parteciperà alla 24 ore di Daytona 2019, la prestigiosa gara di endurance del campionato Imsa che si tiene ogni anno sul famoso ovale della Florida nell’ultimo fine settimana di gennaio.
Zanardi: "Guiderò la BMW senza protesi"
Zanardi sarà al volante di una BMW M8 Gte che sarà dotata di un nuovo sistema di frenata che dovrebbe consentirgli di spingere al meglio la vettura dopo la menomazione subita in seguito al terribile incidente del 2001 al Lausitzring. Il nuovo sistema è attualmente in fase di sviluppo e, come chiarito dallo stesso Zanardi, dovrebbe consentirgli di guidare senza protesi: “Fino ad oggi ho utilizzato un dispositivo frenante che azionavo con la protesi: in pratica l'impianto era quello standard e sul pedale c'era un sistema di applicazione della forza che fissava il mio piede protesico al pedale. È molto efficace e in effetti ho pure vinto delle gare, il problema è che implica uno sforzo fisico davvero notevole; pensare di stare per una distanza di gara così lunga a livelli di competitività massimi è dura” ha spiegato il campione di Castelmaggiore in un’intervista a Motorsport.com. Quando poi gli è stato chiesto qualcosa in più sulla nuova soluzione, Zanardi ha rivelato la sua personale richiesta ai tecnici BMW: “La mia risposta è stata chiara: debbo riuscire a guidare senza protesi. Abbiamo iniziato a sviluppare un sistema adeguato, l'ho provato e posso dire che è tutta un'altra storia, dal punto di vista fisico una goduria al confronto. Il primo giorno di test ho completato quasi 800 km, che pensandoci è una distanza enorme rispetto a quanto riuscivo a fare prima. Ovviamente bisogna ancora perfezionare il tutto, ma abbiamo tempo”.
Il nuovo sistema in fase di sviluppo
Zarandi si alternerà alla guida con i compagni di squadra, per cui dovrà essere identificata anche la gestione del sistema stesso. Con molta probabilità, Alex avrà un volante tutto suo: “È probabile, nel 2015 ho fatto la 24h di Spa-Francorchamps con un volante personalizzato, mentre a livello di pedaliera all'epoca la macchina aveva quella standard con acceleratore e freno al centro per i miei compagni. Per me era stato montato un pedale aggiuntivo a sinistra per frenare, collegato al centrale con una barra nel sottoscocca, mentre a destra avevamo fissato un poggia piedi. Di fatto io ero a gambe aperte e gli altri a gambe chiuse, ma non era una soluzione che aveva imposto dei compromessi, anzi, è stata efficacissima tant’è che ci siamo anche ritrovati quinti in piena rimonta davanti alla BMW che vinse. Purtroppo non tutto andò bene e ci ritirammo, ma è stata la prova che si poteva fare e da qui riparto con grande entusiasmo”. Infine sul programma di test ha concluso: “Per il momento non c'è nulla di definito, sarà il classico work-in-progress. Nelle prossime settimane probabilmente si tornerà in pista, so che i tecnici ora stanno lavorando ad un nuovo hardware per ottimizzare alcune cose che inizialmente avevano creato dei problemini alla pressione del mio sistema frenante. Sarà molto interessante provare sulla M6 le nuove soluzioni ottimizzando e migliorando ogni cosa, fino a quando tutto non sarà pronto per essere montato sulla M8”.