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F1, GP Malesia: Ferrari in prima fila dopo due anni!

Pole numero 40 in carriera per Hamilton. Vettel secondo a 74 millesimi: una Ferrari non partiva in prima fila dal GP di Malesia nel 2013. Il traffico, la pioggia e un problema all’accensione frenano Raikkonen, solo 11mo. Continua la crisi McLaren: solo le Manor dietro Button e Alonso.
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Pole bagnata, pole fortunata. Al 150mo gran premio, Lewis Hamilton partirà davanti a tutti per la 40ma volta in carriera (1.49.834), la terza in Malesia. Vettel, splendido secondo a soli 74 millesimi dal britannico, riporta la Ferrari in prima fila da esattamente due anni, dal secondo posto in griglia di Massa qui a Sepang nel 2013 (l'ultima pole è ancora quella firmata da Alonso in Germania nel 2012). Il tedesco, aiutato anche dalla pista bagnata in Q3, conferma la tendenza di ieri e si rivela più veloce di Rosberg nel primo e terzo settore. Il vice-campione del mondo chiude col terzo tempo, a 4 decimi dal compagno di squadra, e interrompe una serie di nove prime file consecutive. Si riprende la Red Bull, nonostante le difficoltà delle ultime settimane e il crash test ancora fallito per il muso corto, che ritarda l'intero upgrade aerodinamico della vettura: Ricciardo completa la seconda fila, e chiude subito davanti a Kvyat, buonissimo quinto. L'altra notizia di giornata, oltre alla prima fila Ferrari, è il sesto posto dell'enfant terrible Verstappen che si mette dietro le Williams, Massa settimo e Bottas nono. In top-10 anche Grosjean, solido ottavo, e Ericsson, decimo.

I rimpianti di Kimi – E' proprio lo svedese che condiziona e vanifica la qualifica di Raikkonen. Dopo la grande illusione di venerdì, Iceman che parte sempre oltre la seconda fila dal GP di Germania di due anni fa, si gioca la possibilità di lottare per le prime file per pochi secondi. Ha problemi ad avviare il motore, esce con un po' di ritardo e si ritrova impantanato nel traffico. Non ce la fa a passare in tempo la Sauber di Ericsson e chiude con l'undicesimo tempo prima del temporale che ritarda l'inizio della Q3, e di fatto si trova impossibilitato a migliorare il suo tempo sotto l'acquazzone. "Non è un mio errore" ha spiegato, "sono uscito quando mi è stato detto. Domani ho la velocità per recuperare, ma certo partendo lì dalla sesta fila ci saranno più rischi alla prima curva".

Crisi McLaren – Continua la crisi McLaren. Alonso chiude con il penultimo tempo, davanti solo a Merhi. Button, che ha dovuto cambiare il motore per un cedimento riscontrato ieri pomeriggio, e questo avrebbe accelerato la ricerca di un accordo nello Strategy Group per portare a 5 le power unit utilizzabili quest'anno, viaggia un decimo meglio dell'asturiano. Nessuno dei due, però, supera il taglio in Q1 e chiudono con un desolante 17mo e 18mo tempo. "Eravamo fiduciosi per arrivare in Q2" ha spiegato Alonso, "siamo fuori per pochi decimi. In Q2 avremmo dovuto usare un altro treno di gomme, quindi meglio così, che magari arrivare quindicesimi e averne uno in meno per la gara. Abbiamo fatto enormi passi avanti, giriamo un secondo e mezzo veloci che a Melbourne. Se riusciamo a migliorare così velocemente, tra qualche gara iniziamo a divertirci".

Q1 – Partono tutti con le medie, mentre il cielo si oscura e la pioggia inizia a cadere, come comunicano via radio a Hulkenberg, a est del tracciato. Con le option, venerdì la Ferrari di Raikkonen è riuscita a girare un decimo più veloce di Hamilton, e 3 meglio di Rosberg, nelle long runs da sei e sette giri in PL2. Ma in Q1, il finlandese chiude solo nono, scavalcato nell'ultimo tentativo anche dalla Lotus di Grosjean, che chiude sesto il primo stint, nonostante un bloccaggio delle ruote all'ultima curva (e non è l'unico che fatica a trovare il giusto punto di frenata). Vettel, invece, esce con le dure, e stampa un eccellente terzo tempo in 1.39.814, a soli sei decimi dalle Mercedes che girano con le medie e viaggiano ancora più veloci rispetto alle libere di venerdì. Il tedesco può ridurre il gap, che tra medie e dure è stimato oltre il secondo dalle simulazioni Pirelli, anche per effetto delle basse temperature dell'asfalto, decisamente ridotte rispetto ai 60° toccati ieri. Oltre alle due McLaren, tagliati fuori Merhi, che non rientra nel 107%, e Stevens che non esce proprio dai box per un problema di pressione del carburante, per cui la Manor dovrà chiedere una deroga alla FIA per poter prendere parte alla gara domani.

Q2 – Tuoni e fulmini scandiscono l'inizio della Q2. Mentre la pioggia comincia a scendere, Vettel firma un parziale record nel primo settore (24.8), dove già aveva mostrato di poter essere più che competitivo nelle libere di ieri. La fretta, il timore della pioggia porta tutti in pista subito con ripercussioni negative per i big. Il traffico, blocca Hamilton, ottavo a due secondi da Rosberg, e soprattutto Raikkonen. Ericsson, che ha rallentato Hamilton alla prima curva nell'unico giro lanciato del britannico prima della pioggia, riesce a star davanti a Iceman e salva il decimo tempo che gli vale un posto in Q3. Non passa il taglio nemmeno Carlos Sainz, che con onestà ammette di aver commesso un errore decisivo alla curva 14.

Q3 – Si riparte dopo mezz'ora e si ripropone subito un "duello" Ferrari-Sauber, con Ericsson che resiste a Vettel nel giro di lancio. La pista gradualmente si asciuga, e come nella migliore tradizione, il meglio è riservato per gli ultimi secondi. E l'ultimo giro lanciato, con la bandiera a scacchi già esposta, restituisce un Cavallino più rampante che mai.

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