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F1, GP Ungheria: i cinque successi Ferrari a Budapest

La prima volta nel 1989, con il Leone Mansell che rimonta dal 12mo posto. Nel 2001 Schumacher festeggia qui il quarto titolo mondiale: il tedesco ha trionfato anche nel 1998 e nel 2004, ultima vittoria Ferrari all’Hungaroring. Nel 2002 si è imposto Barrichello in una storica doppietta Rossa.
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Nel 1986 la Formula 1 ha rotto per la prima volta la Cortina di Ferro. Bernie Ecclestone sognava un GP a Mosca, ma alla fine si è corso in Ungheria. Scartati i piani per un tracciato cittadino, le autorità hanno optato per la costruzione dell'Hungaroring, un circuito ad hoc realizzato a 19 chilometri da Budapest in appena otto mesi. Tre anni dopo, Nigel Mansell firma il primo successo per la Ferrari. È un Gran Premio, quello del 1989, impossibile da dimenticare.

La prima di Mansell – Patrese ottiene la terza pole in carriera, la prima dal 1983, davanti a Senna e al sorprendente Caffi sulla Dallara. Mansell, che fatica a gestire le gomme morbide in qualifica, non va oltre il 12mo posto in griglia, ma è primo nel warm-up della domenica mattina. È un segnale di battaglia. Al 29mo giro Mansell è quarto, a poco meno di sei secondi da Prost, terzo. Davanti, Patrese difende la prima posizione da ogni attacco di Senna che, scavallata la prima metà di gara, inizia a sentire il fiato del britannico sul collo. Ma l'eccitante prospettiva di un duello a quattro per la vittoria dura fino al giro 53, quando Patrese deve ritirarsi con il motore in fiamme per una pietruzza entrata nel radiatore della sua Williams-Renault. Senna, ora in testa, riesce a staccare la Ferrari di Mansell sui rettilinei, ma il britannico tampona in frenata e in curva grazie a un'aerodinamica migliore. Al 58mo giro Senna si trova davanti un doppiato, Stefan Johansson sulla Onyx, che ha problemi al cambio ma non lascia spazio al brasiliano. Il Leone arriva da dietro e quasi tocca Senna, ma riesce a scartare di lato appena in tempo: per qualche istante, racconterà, ha avuto perfino la tentazione di chiudere gli occhi. È il sorpasso decisivo che suggella una delle più belle vittorie di Nigel Mansell in carriera.

Schumi detta legge – Nove anni dopo, Michael Schumacher, che potrebbe tornare a casa entro la fine dell'estate, inizia il suo tris di successi in terra magiara. Due i fattori decisivi. Da una parte le gomme, con le McLaren che a sorpresa sceglie le mescole più morbide messe a disposizione dalla Bridgestone. Dall'altra le strategie: “Penso che oggi pagherà programmare una sola sosta” commentava alla vigilia il responsabile tecnico della Bridgestone, Hirohide Hamashima. La corsa dirà quanto si sbagliasse. Le McLaren di Hakkinen e Coulthard prendono la testa della gara davanti a Schumacher che cambia strategia al 43mo giro passando dalle due alle tre soste. Sarà la mossa vincente. Schumi riparte con poco carburante e stacca il miglior parziale. Dopo il secondo pit stop, lo scozzese rientra dietro il tedesco, che sta piazzando giri veloci in serie e al 46mo giro passa anche Hakkinen dopo il rifornimento. Il finlandese inizia ad avere problemi al cambio e chiuderà sesto mentre Schumacher trionfa e riduce il gap nel Mondiale da 16 a 7 punti, 77 a 70.

Il quarto titolo di Schumacher – Il 19 agosto del 2001, Michael Schumacher festeggia matematicamente il quarto titolo mondiale con quattro gare ancora da disputare. Il tedesco, dominatore della stagione sulla F2001, stampa la zampata vincente già al sabato e si assicura la pole (saranno 11 su 17 GP in calendario a fine stagione). Barrichello, partito terzo, riesce a passare Coulthard e inserirsi alle spalle di Schumi. Viene prima scavalcato dallo scozzese ma recupera la seconda posizione dopo la seconda sosta ai box. Il tedesco conclude in grande stile, conquista il Mondiale ed eguaglia il record di 51 successi in F1 di Alain Prost, primato che batterà con i successi a Spa e in Giappone nel finale di stagione. Nemmeno l'anno successivo l'Ungheria tradisce la Ferrari, che a Budapest nel 2002 conquista il quarto titolo costruttori di fila, il dodicesimo nella storia della scuderia. La F2002 domina la gara in posizioni invertite rispetto a dodici mesi prima. Barrichello, partito in pole per la terza volta nella sua travagliata in carriera in Ferrari, si concede il lusso di arrivare davanti al tedesco e dare vita a una splendida parata in rosso alla bandiera a scacchi.

L'ultima vittoria – La situazione si ripete nel 2004, anno dell'ultimo successo Ferrari all'Hungaroring, una vittoria che vale il sesto titolo costruttori consecutivo. Le vetture disegnate da Byrne occupano tutta la prima fila, con Michael Schumacher primo alla partenza e primo all'arrivo con quattro secondi di vantaggio su Barrichello. Alonso, partito quinto, chiude sul gradino più basso del podio, staccato di oltre 40 secondi. Con questo successo, anche il Mondiale piloti diventa di fatto una lotta a due tutta interna al Cavallino. Sono passati solo dieci anni, purtroppo sembra un'era fa.

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