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GP Australia, qualifiche: pole Hamilton, Vettel quarto, McLaren a picco

Prima fila tutta Mercedes: 39ma pole position in carriera per Hamilton che stacca Rosberg di sei decimi. Quarto Vettel, quinto Raikkonen. Solo settimo Ricciardo. Due Lotus in top-10: non succedeva dal GP degli Usa 2013. McLaren a fondo.
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Per il secondo anno di fila, per la quarta volta in carriera, Hamilton partirà davanti a tutti nel primo GP della stagione. Il britannico firma la sua pole numero 39 con un notevole 1.26.327, sei decimi davanti a Rosberg, secondo, che ha dovuto abortire il primo tentativo lanciato per un'uscita di pista alla penultima curva, proprio prima dell'ingresso del rettilineo dei box. . L'ultimo acuto di Massa, terzo all'ultimo assalto, toglie il gusto di una seconda fila tutta Ferrari. Vettel chiude quarto, staccato dall'ex ferrarista di soli 4 centesimi. Il distacco dalle Mercedes, però, avvicina il secondo e mezzo. "Sono di un'altra categoria" ammette Massa. Speculare la terza fila, tutta finlandese, con Raikkonen, che ha scelto un treno di gomme usato per l'ultimo giro lanciato, quinto, e sesto Bottas, che ha accusato qualche problema ai freni ed è finito lungo alla prima e alla terza curva nel primo tentativo in Q3. Sorprende, ma fino a un certo punto visto il rendimento nei test e del weekend, il settimo posto di Ricciardo che condivide la quarta fila con il rookie Carlos Sainz, un po' acerbo ma certamente veloce, e capace di battere in Q2 Verstappen, che ha dato comunque in Q1 segni di un talento già pronto per il circus. Chiudono la top-10 Grosjean e Maldonado. E' il segno della rivoluzione per la Lotus. Il cambio di power unit, il passaggio alla Mercedes, riporta due piloti della scuderia di Enstone tra i primi 10 in qualifica come non accadeva dal GP degli Usa del 2013 (terzo Grosjean, ottavo Kovalainen). Per le McLaren una desolante ultima fila: le Manor, infatti, non hanno partecipato a nessuna delle sessioni di prove del weekend, per problemi di software, e non potranno prendere parte alla gara.

Q1, McLaren a picco – Un po' a sorpresa, la Ferrari partono subito con le soft fin dal primo giro. Vettel è così il primo che rompe il muro dell'1.30 (1.29.307), ma non rimane in testa a lungo in Q1. Con le medie, le Mercedes rimangono davanti, Hamilton stampa un gran tempo nel terzo settore, chiude in 1.28.586 e stacca Rosberg di oltre tre decimi. Dopo i problemi che hanno caratterizzato i test, che hanno frenato lo sviluppo, dopo i timori di vedere i nuovi motori Honda in ultima fila al primo GP della stagione, Button, cui non è bastato migliorarsi nei primi due settori nell'ultimo giro lanciato, e Magnussen rimangono tagliati fuori in Q1, con gli ultimi tempi (17mo e 18mo, a un secondo dal quindicesimo).  "E' un processo di apprendimento" dice Magnussen a Sky UK, "non ci aspettavamo niente di diverso. La priorità sarà finire la gara e imparare dalla gara, ricavare dati utili". Però, a voler pensare positivo, hanno completato sei giri a testa senza guasti, e di questi tempi, dopo le figuracce dei test, è già qualcosa a cui appigliarsi. Tagliato anche Marcus Ericsson, che perde per 9 decimi il duello con il compagno di squadra Nasr alla Sauber, con van der Garde che ha rinunciato a esserci a Melbourne ma non alla prospettiva di giocarsi le sue carte in futuro. All'altro estremo della griglia, il quarto posto di Verstappen è un bel segnale per tutta la Formula 1, al di là del cognome importante, al di là delle ragioni che hanno convinto la Toro Rosso a sceglierlo, Max va davvero veloce, e già competitivo e si piazza in Q1 anche davanti a Vettel. Stacca anche di 3 decimi il compagno di squadra, Sainz jr, protagonista di un paio di escursioni con le ruote esterne oltre il cordolo. La vera sconfitta della Q1 è però la Red Bull di Ricciardo (12mo) e Kvyat, solo 14mo, che ha dimostrato una bella personalità a fare il tempo utile per entrare in Q2 al debutto in un top team nell'unico giro lanciato che gli è stato concesso. Comunque, essere subito dietro alle Toro Rosso non è certo facile da digerire per Horner, e le facce deluse dalle prestazioni dei motori Renault aumentano. Vedere per credere come gli orizzonti siano cambiati alla Lotus dopo il passaggio alla fornitura Mercedes.

Q2, Ferrari solida – La Q2 non cambia le gerarchie complessive, le Mercedes restano davanti a tutti, Hamilton continua a girare più veloce del compagno di squadra: è anche l'unico a scendere sotto l'1.27. Ma sono le gerarchie interne che finiscono un po' Down Under. Si accende la rivalità tra figli d'arte, e a uscire meglio dalla prima battaglia è Carlos Sainz jr, che entra in Q3 mentre Verstappen, comunque autore di una buonissima qualifica, chiude dodicesimo per colpa di un "big moment" (così dice via radio) in uscita dalla curva 5. Tagliati fuori dalla top 10 anche Kvyat, Hulkenberg, l'unico dei piloti con almeno 20 GP alle spalle che ancora non è mai salito sul podio, e che difficilmente ci salirà qui, e Perez.

Bilancio – La prima qualifica della stagione ha confermato le indicazioni del weekend. La Mercedes ha più di un secondo di margine su tutti, ma nel gruppo dei "best of the rest", i migliori degli altri, è salito anche il Cavallino. La Ferrari ha ritrovato spunto e trazione per giocarsi le sue carte anche sul giro secco con le Williams, che sembrano al livello dell'anno scorso anche se il lavoro per migliorare l'efficienza aerodinamica potrebbe dare i suoi frutti più avanti. Difficile, infine, rivedere domani Ricciardo sul podio come nel 2014, per la festa poi rovinata dalla squalifica per i flussimetri non omologati. Dietro la livrea camouflage, la Red Bull avrà voluto mascherare il rischio di una delusione?

GP AUSTRALIA 2015 – I TEMPI

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