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GP Malesia, quante incognite a Sepang

Spostato per la prima volta a settembre dal 2000, il GP sarà pieno di insidie per tutti. L’asfalto è completamente nuovo, quasi tutte le curve hanno subito modifiche ai cordoli o alle vie di fuga. Le più significative riguardano l’ultimo tornante. Pirelli ha scelto le tre mescole più dure della gamma: Toro Rosso con la dotazione più aggressiva.
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La prima creazione non si scorda mai. Per molti Sepang è la meglio riuscita delle creazioni di Hermann Tilke. Caratterizzata da due lunghi rettilinei, il main straight (il Kuala Lumpur da 950 metri) e il back straight (il Penang, lungo 870 metri) uniti da un tornante con un raggio di curvatura do quasi 35 metri, il circuito è scandito da altri quattro tratti veloci e tre curve lente. Il tracciato richiede un alto carico aerodinamico ma non è così severo per cambio e motori. Determinante la scelta delle gomme: l'asfalto completamente nuovo sarà un'incognita per tutti.

L'impianto – Inaugurato dal quarto primo ministro della Malesia, Tun Doktor Mahathir Bin Mohamad, il 7 Marzo 1999, allora il circuito rappresentava una rivoluzione con le megagradinate e le coperture delle tribune che ricordano le foglie di banano. Nelle intenzioni, il gran premio avrebbe dovuto servire a dare maggiore visibilità al Paese, in quelmomento in una fase di notevole crescita economica. Ecclestone e Tilke hanno scelto di costruire il nuovo tracciato nel Selangor, regione dove già si trovata l'impianto di Shah Alam, che non esiste più dal 2003.

Asfalto nuovo – Il Gran Premio della Malesia, spostato quest'anno da marzo a settembre, “ha in comune con il vicino Gran Premio di Singapore, che l’ha preceduto, una sola cosa: l’umidità. Il tasso si aggira intorno all’80%, conseguenza di piogge torrenziali tropicali quasi quotidiane” ha detto Paul Hembery, responsabile motorsport di Pirelli. Per questo, per la prima volta da Silverstone si vedranno le tre mescole più dure della gamma: soft, medie e hard che per la prima volta da Montreal dovranno essere usate in gara. La pista è stata completamente riasfaltata, dopo una chiusura di tre mesi a inizio anno, per cui sarà meno abrasiva di prima.

Le gomme – È l'incognita maggiore di una gara che Hembery ha definito “estrema” per i pneumatici, “con temperature elevate e alti carichi nei curvoni veloci. Il meteo inoltre può cambiare di colpo, trasformando la pista in un lago. Questo rende il weekend di Sepang molto vario, ed è difficile seguire l’evoluzione della pista. In passato abbiamo visto un gran numero di pit stop ed è probabile che anche questo weekend assisteremo a più soste per la maggior parte dei piloti”.

Dal punto di vista delle strategie, la Toro Rosso si rivela la più aggressiva con 8 set di soft, la Red Bull la più conservativa, con soli sei treni a disposizione. In mezzo le altre, con Ferrari e Mercedes che diversificano la dotazione fra i due piloti: Rosberg e Vettel (che l'anno scorso ha centrato la prima vittoria in Ferrari con una strategia a due soste e la strategia medie-medie-dure) avranno 4 set di medie, Hamilton e Raikkonen un terzo treno di hard.

Settore 1 – La prima curva (Pangkor Laut) è la più dura del tracciato. Alla fine del rettilineo Kuala Lumpur le vetture raggiungono i 313 kmh, che salgono fino a 330 con l'ala mobile, e scendono fino agli 86 kmh per percorrere il tornante a destra in cui si riduce il carico verticale sulle gomme. Quest'anno, con l'asfalto più piatto e la via di fuga allargata, la guidabilità sarà di sicuro migliore e si vedranno approcci più classici in staccata Da qui ci si immette presto nella curva 2, a sinistra, ora con il cordolo interno più visibile, in un tratto fino all'anno scorso molto ondulato su cui sarebbe servito un assetto più morbido all'anteriore, mentre nel resto del tracciato appariva più premiante un set-up rigido. Il nuovo asfalto, però, che dovrebbe garantire più grip e meno oscillazioni, è destinato però a cambiare anche le scelte di micro-aerodinamica. Dopo la 2, le vetture si preparano al primo curvone veloce, la 3, che si percorre a 270 kmh in leggera discesa. In questo tratto si raggiunge il punto più basso del tracciato (26 metri sul livello del mare) e si scarica molta energia laterale sulle gomme.

Settore 2 – Si arriva così alla Langkwai, la curva 4 in salita, a 305 kmh, per la seconda frenata più dura del tracciato, ad angolo retto, da oltre 2100 kW. In uscita è importante avere una buona trazione per scollinare verso la 5 e la 6 (Genting), che di fatto formano una chicane ridisegnata leggermente con una sezione più ripida all'approssimarsi della traiettoria ideale e un tratto di ghiaia al posto di una parte della via di fuga asfaltata. Anche per questo, serve un assetto rigido per sostenere la forte accelerazione laterale, che supera i 3G per tre secondi e mezzo e può condizionare il comportamento della vettura in qualifica e nella parte finale della gara a serbatoio quasi vuoto. Dopo un allungo da 280 km/h in sesta, si giunge alle Curve 7 e 8 (Klia), a destra, che ora si possono affrontare con meno problemi per effetto degli interventi in questo settore (asfalto senza ondulazioni e nuovo cordolo). Dalla curva 8 si esce a 180 kmh per affrontare, dopo un altro breve rettilineo, il tornante a sinistra in leggera salita su cui si registra la più bassa velocità sul circuito (78 kmh).

Settore 3 – Si entra così nel terzo settore, dopo la curva 10 da affrontare a 190 kmh, verso la 11 (Kenyir Lake), il punto più alto del circuito, dove si esalta il grip meccanico. I piloti percorrono poi in pieno la 12 e procedono verso la 13, a destra, da affrontare in quinta, Particolarmente insidiosa la Sunwat Lagoon (T14), da affrontare in seconda, prima di immettersi nel back-straight, il rettilineo lungo 870 metri dove si può provare il sorpasso usando l’ala mobile. Si arriva alla staccata a 313 kmh all’ingresso dell'ultimo tornante, modificato nella forma e nella pendenza, prima del rettilineo d'arrivo. "Alzando il cordolo interno di un metro, la traiettoria classica non dovrebbe più essere la più veloce e questo dovrebbe aggiungere un po' di pepe per i piloti” ha spiegato Jarno Zaffelli della Dromo, l'azienda italiana che si è occupata dei lavori. “Questo dovrebbe favorire anche delle interessanti manovre di sorpasso".

Le chiavi – "Credo sia un circuito molto impegnativo, ci sono diverse curve ad alta velocità” ha spiegat Vettel. “È difficile anche per le gomme perché di solito fa molto caldo e, durante la gara, la possibilità di pioggia è sempre molto alta. Piove quasi ogni giorno. Non è facile far andare tutto bene, ma se ci si riesce è fantastico". Non sarà semplice, soprattutto dopo gli interventi di modifica in quasi tutte le curve, trovare il giusto bilanciamento nel contesto di un assetto ad alto carico. Complessivamente si tratta di un tracciato di media severità per i freni, con solo tre staccate davvero importanti, e per la trasmissione (2688 cambi di marcia bastano a chudere la gara). Dal punto di vista del motore, più che la potenza per i tratti veloci sarà fondamentale il raffreddamento, oltre a una buona mappatura per l'erogazione della potenza ai bassi regimi. In media, infine, l'ERS può garantire un contributo di 1”9 al giro, che corrisponde a un aumento di 13 kmh nella velocità di punta.

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