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GP Malesia, Vettel riscrive la storia!

Alla seconda gara in Ferrari, Vettel riporta il Cavallino alla vittoria dopo 34 gran premi. E’ la sua 40ma vittoria in carriera. Hamilton e Rosberg portano la Mercedes sul podio per la 21ma gara di fila. Raikkonen, dopo l’incidente al primo giro, chiude quarto. Una giornata storica per le rosse.
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La tigre rossa della Malesia. Dopo 34 gran premi, la Ferrari torna a vincere. E' un capolavoro di velocità e strategia quello di Sebastian Vettel, che diventa il pilota con più successi a Sepang (4) nella scuderia più vincente sul primo "Tilkodromo" (settima vittoria). Nel "Grazie, grazie" urlato a fine gara c'è il segno del ritorno, c'è l'entusiasmo per un inizio che migliore non avrebbe potuto essere. Erano 49 GP che una rossa non completava un weekend con una prima fila (l'ultima era stata tra l'altro proprio qui, due anni fa) e un successo. La 40ma vittoria del tedesco, che nel momento più emblematico della corsa si ritrova a doppiare le Red Bull, è la risposta più bella per i tifosi del Cavallino alla 40ma pole position firmata ieri da Lewis Hamilton. Il britannico, diventato il quinto pilota ad essere stato in testa in 70 GP diversi, ha vanificato per la 21ma volta in carriera una partenza dalla prima posizione: solo Senna (36) e MichaelSchumacher (28) hanno un record peggiore. Rosberg, che non è mai riuscito ad arrivare davanti a Hamilton nelle tre edizioni in cui i due hanno corso qui da compagni di squadra, completa il podio.

Il quarto posto di Raikkonen, a punti qui per la sesta volta, la 141ma in carriera (superato Barrichello al quarto posto all-time), completa una giornata storica per le rosse. E' un quarto posto che sa di vittoria per il finlandese, che al secondo Gp stagionale, Iceman ha già eguagliato il suo miglior risultato del 2014: partito undicesimo e costretto a fermarsi ai box dopo due giri con una ruota distrutta per un contatto con Nasr. Bottas, quinto dopo il bel sorpasso su Massa all'ultimo giro, confermano potenziale e attuali limiti della Williams sui circuiti a medio-alto carico. Verstappen, settimo dopo una gara aggressiva, di personalità, ma senza eccessivi rischi, diventa il pilota più giovane di sempre ad arrivare a punti (17 anni e 5 mesi). L'olandese chiude davanti a Sainz e alle Red Bull di Kvyat, che arriva anche davanti a Ricciardo, condizionato da continui problemi ai freni.

McLaren ko – Seppur con tre giri di ritardo, l'unica Manor in pista, quella di Roberto Merhi, vede la bandiera a scacchi. Non ci riescono, invece, le due McLaren. Dura solo 21 giri il GP di Alonso, che qui ha vinto tre volte in carriera. Partito indietro come non gli succedeva dai tempi del debutto in Minardi, chiude con il 38mo ritiro in carriera: rimane comunque il pilota con la seconda percentuale più alta di GP terminati (83,9%) tra i 64 che hanno disputato almeno 100 gare. "Questi problemi li identifichi nei test invernali" ha detto, "ma nelle prime due gare dobbiamo riuscire a fissare un sacco di piccole cose, e dobbiamo accettare qualche ritiro. Ma abbiamo fatto buoni progressi e alla fine stavamo inseguendo addirittura le Red Bull". Ne dura una ventina in più quello di Button, il pilota con più ritiri tra quelli in attività: è il 64mo in carriera, il quarto in Malesia.

Sfortunato Raikkonen – Vettel vince il primo, muscolare, duello con Rosberg alla prima curva. E il confronto iniziale con Raikkonen non potrebbe essere più impietoso. Perché all'inizio del secondo giro, Iceman allunga la serie di incontri ravvicinati e negativi con le Sauber: tocca Felipe Nasr, fora la posteriore sinistra ed è costretto a rientrare ai box su tre ruote. Esce ancora con le medie e limita i danni grazie all'ingresso della safety car per l'uscita di Ericsson, che l'aveva bloccato in qualifica centrando la Q3 per la prima volta in carriera. Vettel non si ferma ai box durante la permanenza in pista con la safety car, anche per non vanificare la strategia a due soste giustificata dalla gestione del degrado sulle rosse. Hamilton, che rientra sesto, e Rosberg, 13mo al momento della ripartenza, invece ne approfittano per rientrare e passare alle gomme dure. "Dai tutto quando ne hai bisogno" comunicano via radio ai box a Rosberg, che attacca Massa.

Il brasiliano non riesce a difendere a lungo la settima posizione e  si lamenta di un calo di potenza. Grazie alle macchine lente dietro di lui (anche Hulkenberg, Grosjean e Sainz non si sono fermati) Vettel gira 2″ più veloce di Hamilton, che ha gioco facile a passare Grosjean in accelerazione alla curva 11. E alla fine del decimo giro, brucia la Force India del tedesco sul rettilineo d'arrivo. Si ritrova secondo, ma con dieci secondi da recuperare sul quattro volte campione del mondo. E Vettel con le medie usate da 17 giri, gira su tempi più che competitivi, perde solo 2-3 decimi a giro da Hamilton, che ha le dure più fresche.

Red Bull sempre più giù – Rosberg resta più a lungo preso in mezzo tra un Carlos Sainz junior aggressivo e senza paura, un Dani Ricciardo che fa di tutto per dimenticare e far dimenticare Melbourne, e le Williams che restano più indietro del previsto, penalizzate qui da una filosofia di progettazione che soffre le condizioni di bassa aderenza. Al 14mo passaggio, comunque, le gerarchie si ristabiliscono: Rosberg si libera di Hulkenberg e risale in terza posizione, Massa passa in sesta con Bottas, frenato da un problematico primo giro in cui si è trovato del tutto chiuso nelle prime curve, appena dietro. Ricciardo continua ad avere problemi sempre più evidenti ai freni anteriori e vede sfilare davanti prima le Williams, poi nel giro di poche curve, nella tornata, da Verstappen, all'interno alla curva 9, e dal compagno di squadra Daniil Kvyat. Il russo pagherà la sua irruenza, però, al giro 27 quando viene speronato da Hulkenberg mentre tenta di passare dove spazio non c'è: va in testacoda e perde solo terreno, comunque, senza subire danni.

Il trionfo Ferrari – Vettel si ferma solo al 18mo giro, monta ancora le medie e rientra dietro le Mercedes. Nello spazio di quattro giri, Seb cancella un gap di 7 secondi da Rosberg e lo infila con relativa facilità all'interno dell'ultima curva. Al 24mo giro, ancora all'ultima curva, riesce a mettere il muso anche davanti a Hamilton, che già lamentava un elevato degrado delle gomme e imbocca direttamente la corsia box per la seconda sosta. Il tedesco della Ferrari torna così in testa, e le Mercedes di conseguenza diversificano le strategie: alla seconda sosta, Rosberg monta le hard alla seconda sosta e si riporta al terzo posto, davanti a Raikkonen.

Vettel però gira sul piede dell'1.45 alto, Hamilton all'inizio gli recupera quasi un secondo a giro. "Puntiamo ancora alla vittoria, ma il sorpasso devi farlo tu in pista" gli dicono via radio. Ma alla distanza è il ferrarista che fa la differenza: con le bianche che hanno già 18 giri alle spalle, riesce a girare in 1.45.7, solo due decimi più lento del britannico che le ha cambiate 10 tornate prima. Così, dopo la seconda sosta, riesce a uscire dai box appena davanti a Rosberg e difendere la posizione alla prima curva con le gomme nuove prima che Hamilton si fermi al 39mo giro per montare le dure, segno di una gestione tutt'altro che ottimale del degrado: troppo corto lo stint centrale con le medie per il campione del mondo.

Il compagno di squadra, invece, non ce la fa a andare in fondo e rimette le bianche a 14 giri dalla fine. Regna comunque una certa confusione in casa Mercedes. "Ti fermeresti ancora?" chiede Paddy Lowe a Hamilton via radio. "Scusa, era solo una chiacchierata, non una comunicazione per te", lo avverte il suo ingegnere di pista. Dopo le polemiche di ieri, con Rosberg che a quanto riferisce l'Observer si è improvvisato giornalista nella conferenza stampa del campione del mondo nel motorhome per chiedergli se davvero lo avesse bloccato, come si legge su Twitter, nel corso del secondo giro lanciato. E dopo una risposta diplomatica di un Hamilton evidentemente a disagio, avrebbe lasciato la sala mormorando più volte: "Non è affatto divertente". E' invece di sicuro molto divertente l'inseguimento che scandisce l'ultima parte di gara. Il team chiede a Hamilton di girare sull'1.42.7, con le dure, per riuscire a chiudere il gap con Vettel, che a 10 giri dalla fine ha 11.5 secondi da amministrare. E difende il vantaggio come meglio non potrebbe. La Ferrari ha trovato il suo front-runner. Ha ritrovato un campione. Il sogno riparte.

L'ordine di arrivo a Sepang

1. Sebastian Vettel Ferrari 1h41'05″793
2. Lewis Hamilton Mercedes + 8″569
3. Nico Rosberg Mercedes + 12″310
4. Kimi Raikkonen Ferrari + 53″822
5. Valtteri Bottas Williams + 1'10″409
6. Felipe Massa Williams + 1'13″586
7. Max Verstappen Toro Rosso + 1'37″762
8. Carlos Sainz jr Toro Rosso + 1 giro
9. Daniil Kvyat Red Bull + 1 giro
10. Daniel Ricciardo + 1 giro
11. Romain Grosjean Lotus + 1 giro
12. Felipe Nasr Sauber + 1 giro
13. Sergio Perez Force India + 1 giro
14. Nico Hulkenberg + 1 giro
15. Roberto Merhi Manor + 3 giri
Ritirati: Pastor Maldonado Lotus, Jenson Button McLaren, Fernando Alonso McLaren, Marcus Ericsson Sauber.

Mondiale piloti, classifica

1. Lewis Hamilton Mercedes 43 punti
2. Sebastian Vettel Ferrari 40
3. Nico Rosberg Mercedes 33
4. Felipe Massa Williams 20
5. Kimi Raikkonen Ferrari 12
6. Felipe Nasr Sauber 10
7. Valtteri Bottas Williams 10
8. Daniel Ricciardo Red Bull 9
9. Nico Hulkenberg Force India 6
10. Max Verstappen Toro Rosso 6
11. Carlos Sainz jr Toro Rosso 6
12. Marcus Ericsson Sauber 4
13. Daniil Kvyat Red Bull 2
14. Sergio Perez Force India 1

Mondiale costruttori, classifica

1. Mercedes 76 punti
2. Ferrari 52
3. Williams 30
4. Sauber 14
5. Toro Rosso 12
6. Red Bull 11
7. Force India 7

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