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GP Monaco: Raikkonen e la Ferrari nella storia, Mercedes troppo instabili

Raikkonen torna in pole per la prima volta dal 2008. La prima fila tutta Ferrari e l’uscita di Hamilton in Q2 confermano la superiorità delle Rosse nelle strade strette di Montecarlo. La SF70H mostra più trazione, più stabilità e una migliore gestione delle gomme.
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Una prima volta che sa di storia. Era il 2008 quando Kimi Raikkonen è partito in prima fila per l'ultima volta. Il finlandese ha chiuso in 1'12″178 e abbassato il precedente record del circuito di Montecarlo, registrato durante le prove libere di giovedì. Raikkonen guida una prima fila tutta rossa, davanti a Vettel, penalizzato da un piccolo errore alla curva 5, per soli 43 millesimi. La SF70-H si conferma la vettura migliore nelle strade strette del Principato di Monaco, una monoposto perfetta nella gestione delle gomme e più efficace nella generazione della trazione in uscita dalle curve strette. La vera notizia, però, è il 13mo posto di Hamilton che quasi va fuori alla Massenet in Q2, paga una vettura troppo instabile al posteriore e la sfortuna di trovarsi davanti Vandoorne andato a sbattere proprio durante il suo ultimo tentativo. In seconda fila Bottas, terzo a 45 millesimi, e Verstappen bravo a staccare Ricciardo di mezzo secondo. Questa sessione, ha detto Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli, "è stata davvero imprevedibile, e si è visto un nuovo giro record. Come previsto, la ultrasoft è stata utilizzata da inizio a fine sessione, anche grazie al fatto che i piloti possono fare più giri su questa mescola senza avvertire un vero calo di prestazione. La strategia ottimale di gara prevede chiaramente un’unica sosta: tuttavia con Hamilton fuori dalle prime posizioni si potranno vedere strategie diverse, usando la supersoft in partenza e sperando nell’ingresso della safety car".

Ferrari più veloce

"Naturalmente partire in pole a Montecarlo è ideale" ha detto Raikkonen che questo GP l'ha vinto nel 2005 al volante della McLaren, "ma comunque non garantisce la vittoria. Siamo andati bene per tutto il weekend, anche se in qualche tratto facciamo ancora un po' fatica ma ci stiamo lavorando". Comunque, è evidente come la Ferrari abbia colmato il gap di prestazioni con le Frecce d'Argento. La SF70H garantisce ai piloti la giusta trazione, con una power unit più performante e una maggior capacità di sfruttare il carico aerodinamico. La facilità con cui la Ferrari conserva le gomme e può allungare gli stint anche in gara poi fa la differenza, con qualunque mescola.

La prima fila, politically correct a parte, non soddisfa Vettel, uscito dall'abitacolo con la faccia scurissima. Per il tedesco il secondo posto sa tanto di occasione gettata al vento, vista la superiorità con cui ha dominato le prove libere e l'efficacia complessiva delle SF70-H.

A Montecarlo, poi, non pesa l'unico elemento che ancora vede la Mercedes davanti alla Rossa, la velocità di punta. Ma le Frecce d'Argento  pagano il passo lungo, dai circa 3500mm del 2016 ai 3750mm e più del 2017, pensato per generare una maggiore efficienza aerodinamica. Il weekend ha evidenziato una costante mancanza di trazione e un continuo sovrasterzo per cui Hamilton ha dovuto abortire più di un tentativo, al di là dell'incidente di Vandoorne: e comunque prima della bandiera gialla il britannico era solo di un decimo sotto il limite che gli avrebbe garantito l’accesso al Q3. La F1-W08 è tornata a soffrire con gli pneumatici che faticano ad entrare nella giusta finestra di funzionamento. "Noi siamo riusciti a far funzionare correttamente la monoposto di Lewis, che dunque ha avuto una qualificazione disastrosa" ha detto Lauda. "La W08 di Bottas si è rivelata nettamente migliore, tanto che Valtteri è arrivato molto vicino alla seconda posizione. Siamo felici del suo risultato, ma non posso dire altrettanto per Lewis. Dobbiamo analizzarlo, e controllare attentamente cosa abbia determinato una così grande differenze fra le due vetture. Perché il set-up ha funzionato su una macchina e non sull’altra?”.

Bottas salva l'onore Mercedes

Problemi che invece non ha sperimentato Bottas. Il finlandese ha chiuso a soli 45 millesimi dalla pole, nonostante la difficoltà nel tenere il ritmo delle Rosse nel secondo settore. Il finlandese, forse più temprato dall'esperienza alla Williams, ha domato meglio il posteriore troppo ballerino. E' andato molto vicino al suo giro perfetto anche se, ha ammesso, "le Ferrari ci sono state davanti e le loro vetture sono sembrate molto facili da guidare, hanno avuto più aderenza, ed erano le più veloci oggi, ma la gara è domani. Il terzo posto è un buon risultato ed in gara può succedere di tutto".

Sabato da protagonista a Monte Carlo anche per Verstappen, che dopo gli errori dello scorso anno è stato bravissimo a portare la sua Red Bull a soli tre decimi dalla vetta. Un risultato che assume ulteriore valore considerando il mezzo secondo di vantaggio sul compagno di squadra. Ricciardo che ha conquistato la quinta piazza dietro Max e che lo scorso anno aveva siglato una strepitosa pole position. La RB13 è ancora lontana dal duo di testa, ma qui la differenza di potenza del motore non si sente più di tanto. E le altissime velocità allo speed trap evidenziate anche giovedì nelle libere confermano l'efficienza del potenziale aerodinamico. Un'impressione rinforzata dal sesto posto di Sainz su una Toro Rosso dal passo cortissimo, il secondo dopo la Williams, che riesce per questo a bilanciare meglio l'assetto in ingresso di curva. Con la maggiore competitività in trazione già mostrata a Barcellona, la Toro Rosso si può candidare a outsider.

McLaren, gioie e rimpianti

Nel weekend in cui manca Alonso, impegnato a Indianapolis, la McLaren centra clamorosamente un doppio Q3 con Vandoorne e il rientrante Button. Segno che il telaio della monoposto di Woking non è poi così tanto male. Peccato per il belga che è andato a sbattere alla fine dells Q2 e Button dovrà scontare 15 posizioni di penalità per l'inaffidabilità della power unit Honda. "Non importa quante gare hai corso" ha ammesso uno sconsolato Button, "questa penalità fa davvero male".

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