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GP Suzuka, Hamilton aggancia Senna

Lewis Hamilton centra la 41ma vittoria in carriera. Le Ferrari non tengono il ritmo delle Frecce d’Argento. Le Rosse meglio con le dure che con le medie. Ottimo Verstappen, che rimonta fino al nono posto. Fallimento McLaren. “Abbiamo un motore da GP2” si lamenta Alonso.
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Le Frecce d'Argento dimenticano Singapore. A Suzuka è di nuovo doppietta d'Argento. Ed è una vittoria speciale per Lewis Hamilton, che aggancia le 41 di Ayrton Senna e allunga nel Mondiale. Il terzo successo del campione del mondo in Giappone porta a 48 punti il suo vantaggio nel Mondiale su Nico Rosberg, cui la diciassettesima pole position in carriera non ha evidentemente portato troppa fortuna. Il tedesco, che ha avuto problemi di surriscaldamento nella prima metà di gara, è riuscito a passare al pit-stop Vettel, che deve accontentarsi del terzo posto e del podio numero 76 in carriera. Il ferrarista ha approfittato in avvio delle difficoltà del connazionale, ma nel finale, quando entrambi montavano le Hard, ha capito subito che il ritmo delle Frecce d'Argento su una pista come Suzuka, dove il motore conta più di tutto, non sarebbe stato sostenibile. Buonissima gara di Kimi Raikkonen, che chiude quarto grazie al sorpasso a una decina di giri dalla fine su Bottas. Il finlandese, unico pilota Williams all'arrivo (Massa si ritira a un giro dalla fine) si conferma uno dei più costanti in stagione e si piazza per la nona volta quest'anno fra i primi cinque alla bandiera a scacchi. Sesto Hulkenberg, che torna a brillare dopo qualche gara sottotono, al miglior piazzamento dal GP d'Austria. Completano la top-10 le Lotus di Grosjean e Maldonado, che almeno si prendono la soddisfazione di finire a punti nonostante l'orizzonte incerto per la scuderia, e le due Toro Rosso. Ancora una rimonta spettacolare per Verstappen che, partito diciottesimo, chiude nono e davanti al compagno di squadra. Fallimento, invece, per le McLaren e le Red Bull, finite fuori dalla zona punti e doppiate. "Abbiamo un motore da GP2" si lamenta l'asturiano, sempre più scorato.

Caos in partenza – La partenza non è pulitissima: Rosberg scatta bene davanti a Hamilton, ma si ritrova risucchiato dal gruppone dopo la prima curva, spinto leggermente fuori da Hamilton. Ottimo lo spunto di Vettel, dietro il campione del mondo, che ha bruciato Bottas e, poi ha infilato anche il vice-campione del mondo. Diversi i contatti alla prima curva. Ricciardo si tocca con Felipe Massa, entrambi devono lentamente rientrare verso i box. Problemi anche per Perez, finito larghissimo e costretto a una sosta ai box inattesa. Ne approfitta Alonso che risale fino alla nona posizione, prima di essere infilato da Sainz in fondo al rettilineo dei box. Tuttavia, emergono presto i problemi di potenza della McLaren. "MI stanno passando in rettilineo come se avessi una GP2. E' tutto molto imbarazzante" dice l'asturiano via radio

Verstappen, bella rimonta – Si complica presto la domenica di Rosberg. “Nico, le temperature del motore sono molto alte e stanno causando dei danni!" gli dicono, e lo invitano a non spingere per almeno cinque giri, per far abbassare le temperature. Così il tedesco si ritrova a più di dieci secondi da Hamilton. Raikkonen, che fa praticamente una gara a sé, due secondi dietro Rosberg e quattro davanti a Grosjean, ne approfitta per avvicinarsi al tedesco mentre dietro Ericsson va largo alla Spoon e Verstappen, penalizzato di tre posizioni in griglia, si lamenta via radio che non riesce a tenere il ritmo di Nasr: al 29mo giro però sfodera un sorpasso da applausi su Alonso e a sei tornate dalla fine, al primo tentativo, scavalca anche il compagno di scuderia Sainz alla chicane.

Vettel sceglie le Hard – Tutti i top mantengono una strategia a due soste. Il primo a fermarsi è Bottas, con Vettel che perde 7 decimi da Hamilton e 8 da Rosberg nei primi due settori e viene richiamato un giro più in là. Il ferrarista sceglie le Hard per lo stint centrale e mantiene la seconda posizione davanti al finlandese della Williams, che si vede poi infilato alla Chicane Triangle anche da Rosberg, una volta risolti i problemi di inizio gara. Un po' sorpreso Bottas, che non si aspettava l'attacco e non ha potuto più chiudere la porta sul tedesco della Mercedes. "Spingi, attacca Bottas per rovinargli le gomme" gli avevano detto via radio solo pochi secondi prima.

Solido Raikkonen – Vettel perde un paio di secondi di vantaggio da Rosberg, e sarà un fattore purtroppo cruciale perché dopo la sosta il quattro volte campione del mondo si ritrova terzo, scavalcato dal connazionale che si è fermato un giro prima. Evidentemente, i tecnici gli hanno consegnato una configurazione migliore per completare al meglio il suo primo giro con le gomme nuove. A proposito di gomme, le medie sembrano funzionare davvero poco nella parte centrale di gara. Ne sa qualcosa Bottas, che non riesce a contenere l'attacco di Raikkonen, che invece monta le dure.

Alonso: motore da GP2 – Problemi ai box anche per Sainz, che colpito il paletto all'ingresso ingresso della pit-lane e ha rotto l’ala anteriore. Rientra decimo, appena dietro la Force india di Perez che si lamenta dei pericolosi detriti lasciati in traiettoria. "Checo, usa tutto quel che puoi dalle gomme. Quattro o cinque giri" gli dicono via radio, prima di fermarsi per la terza sosta che lo fa retrocedere tredicesimo, in lotta con un Alonso sempre più sarcastico e distante anche dal compagno di squadra Button. La gara un po' si accende nelle retrovie con il duello fra le Lotus, che dovrebbero essere salvate dall'intervento di Renault -la casa francese ha promesso di pagare i debiti col fisco della scuderia per evitarne l'amministrazione controllata-. Grosjean rimane dietro a Maldonado, che nonostante la sesta posizione gira più lento di tutti (solo le Manor fanno peggio) e viene richiamato ai box per la seconda sosta. Sale così sesto Nico Hulkenberg, che dopo una qualifica non proprio felice, è partito tredicesimo, continua a guadagnare posizioni con una condotta di gara regolare e davvero efficace.

Elastico – Davanti, il duello a distanza fra Hamilton e Rosberg prosegue a suon di giri veloci. Anche se, quando fra i due ci sono otto vetture da doppiare, comprese le Red Bull di Ricciardo e Kvyat, che ha diversi problemi ai freni, la situazione prende una piega interessante per la Ferrari di Vettel. Il tedesco approfitta del traffico e si riporta a meno di due secondi dal vice-campione del mondo. Ma appena la pista torna libera, Rosberg guadagna sette decimi in un giro. Una scena che si ripete più volte nel finale di gara. Un Vettel in versione Tantalo, che vede le Mercedes vicine ma ogni volta irrimediabilmente irraggiungibili.

GP GIAPPONE – ORDINE DI ARRIVO

1 Lewis Hamilton Mercedes F1 W06 Hybrid 1.28'06"508 53
2 Nico Rosberg Mercedes F1 W06 Hybrid 1.28'25"472 53
3 Sebastian Vettel Ferrari SF15-T 1.28'27"358 53
4 Kimi Räikkönen Ferrari SF15-T 1.28'40"276 53
5 Valtteri Bottas Williams FW37 1.28'43"254 53
6 Nico Hülkenberg Force India VJM08 1.29'02"067 53
7 Romain Grosjean Lotus E23 Hybrid 1.29'18"806 53
8 Pastor Maldonado Lotus E23 Hybrid 1.29'20"083 53
9 Max Verstappen Toro Rosso STR10 1.29'41"823 53
10 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso STR10 – 52
11 Fernando Alonso McLaren MP4-30 – 52
12 Sergio Pérez Force India VJM08 – 52
13 Daniil Kvyat Red Bull RB11 – 52
14 Marcus Ericsson Sauber C34 – 52
15 Daniel Ricciardo Red Bull RB11 – 52
16 Jenson Button McLaren MP4-30 – 52
17 Felipe Massa Williams FW37 – 51
18 Alexander Rossi Marussia MR03B – 51
19 Will Stevens Marussia MR03B – 50
20 Luiz Felipe Nasr Sauber C34 – 49

MONDIALE PILOTI
1 Hamilton 277
2 Rosberg 229
3 Vettel 218
4 Raikkonen 119
5 Bottas 111
6 Massa 97
7 Ricciardo 73
8 Kvyat 66
9 Grosjean 44
10 Perez 39
11 Hulkenberg 38
12 Verstappen 32
13 Nasr 17
14 Maldonado 16
15 Sainz 12
16 Alonso 11
17 Ericsson 9
18 Button 6
19 Merhi 0
20 Stevens 0
21 Rossi 0

MONDIALE COSTRUTTORI
1 Mercedes 506
2 Ferrari 337
3 Williams 208
4 Red Bull 139
5 Force India 77
6 Lotus 60
7 Toro Rosso 44
8 Sauber 26
9 McLaren 17
10 Manor 0

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