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SUV Ferrari e il ritorno di Testarossa: prepararsi per non stupirsi più di nulla

Quando un solo uomo fa la differenza, ecco come ci immaginiamo un futuro listino Ferrari sotto la gestione Marchionne. La forza sta nel nome ed in casa FCA sanno bene come sfruttarlo al massimo.
A cura di Pietro Ginechesi
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500 abarth ferrari

Il recente addio di Montezemolo alla Ferrari con conseguente passaggio di consegne a Sergio Marchionne ha destato molta preoccupazione tra i fan del cavallino rampante. I primi cambiamenti apportati dall’AD del gruppo FCA hanno riguardato principalmente il team di Formula 1, dove si è creato un viavai di ingegneri e dirigenti. L’inserimento di Mattiacci e la sua rapida sostituzione con Arrivabene chiarisce la visione strettamente commerciale di Marchionne. Il brand più forte del mondo, una delle poche aziende 100% Made in Italy si trova ora con un presidente dalla visione “globale” e già si parla di una delocalizzazione, solo fiscale, di Ferrari con cambio di sede a Londra.

La Scuderia Ferrari sta vivendo uno dei suoi peggiori momenti, ma la produzione di vetture stradali procede a gonfie vele, grazie a strategie efficaci quali la riduzione degli esemplari prodotti. L’approdo di Sergio Marchionne porterà sicuramente le sue conseguenze ed in molti si chiedono come possano mutare le vetture di Maranello, che fino ad ora sono sempre state piuttosto indipendenti dal resto delle parenti FCA. Come moltissimi modelli Chrysler sono diventati l’attuale (ed ultima) generazione della gamma Lancia, anche Ferrari integrerà o cederà componenti ad altri marchi? Ci siamo posti questa domanda e abbiamo immaginato una serie di vetture “Marchionne Style” capaci di massimizzare la rendita di brand e prodotti storici (si veda il riciclo del nome “500”). Una ricchezza che viene dal passato e che Marchionne gioca con insistenza nel presente.

Il SUV rampante

Tutti vogliono una Ferrari in garage e allo stesso tempo oggigiorno se non hai un SUV non sei nessuno. Allora perché non averli tutte e due? Nasce così la Ferrari 458X! Trazione integrale permanente (presa in prestito dalla Panda Cross), cambio ZF a 9 rapporti, assetto rialzato ed il sound inconfondibile del V8 Ferrari, disponibile anche GPL. Una vettura troppo bella per sporcarla di fango e troppo goffa per divertirsi in pista, un vero must.

Una Ferrari solo di nome

Ferrari Vipera GTO, un rebadging effettuato ad arte. Così come la Chrysler 300 in Italia è stata venduta come una Lancia Thema, allo stesso modo risulterebbe facilissimo vendere una Dodge Viper nel bel paese con un cavallino rampante sul cofano; in questo caso il povero cavallo nero non si esibisce in una posa virtuosa, ma si prepara a fuggire da una vipera, che col suo morso lo avvelenerebbe a morte.

Torna la Testarossa

Non tutti conoscono i nomi effettivi delle vetture di Maranello e generalmente quando si vede passare una qualsiasi Ferrari con uno stile vagamente riconducibile al ventennio degli anni Ottanta e Novanta c’è sempre il tipo che urla: “Testarossa!”. Ferrari accontenta gli appassionati e rilancia il nome Testarossa con un modello tutto nuovo! (più o meno). La scheda tecnica non ci interessa, è una Testarossa e la vogliamo.

La Super 500

Uno dei brand su cui fa leva FCA resta l’intramontabile 500, una vettura proposta in tutte le salse, tra SUV, monovolume e hot hatch. Con Marchionne a capo di Ferrari non è da escludere una condivisione di tecnologie e perché no lo sviluppo di una supercar basata sul cinquino. L’Abarth 695 Biposto ha reso bene l’idea di 500 “estrema”, ma immaginate cosa possa accadere se un bel giorno si pensasse di installare il V8 aspirato della Ferrari 458 Speciale su una 500 Abarth. Una compatta con quasi 600 CV a disposizione ed un assetto, che per quanto venga coadiuvato dal top della tecnologia di Maranello, non riuscirà mai ad impedire capottamenti vari ad ogni curva.

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