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Agostini: “Rossi-Mercedes? Fumo senza arrosto ma se guardi i risultati al Monza Rally…”

Il 15 volte iridato sull’ipotesi di chiamare Valentino al posto di Nico Rosberg: “Forse una provocazione, non priva di fascino. Già che Wolff abbia fatto il suo nome non ti può che lusingare. Potrebbe divertirsi anche se non sarebbe mai in grado di lottare per le primissime posizioni. Poi però vedi che ha vinto e capisci perché la Mercedes lo vuole”.
A cura di Valeria Aiello
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Giacomo Agostini / Getty Images
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Il team principal della Mercedes Toto Wolff l’ha inquadrata “come scherzo” ma l’ipotesi di chiamare Valentino Rossi al posto di Nico Rosberg ha innescato una serie di rumors nell’attesa di conoscere chi sarà il nuovo pilota che farà coppia con Lewis Hamilton nella prossima stagione. Tra le varie voci, anche quella dello stesso Rossi che, stando alla battuta, dal Monza Rally Show si è detto disponibile. “Wolff ha il mio numero – ha scherzato il pesarese – anche se il mio cuore è in Ferrari” ha aggiunto, ricordando i diversi test con la Rossa di Maranello. Nel suo intervento su Gazzetta dello Sport, anche il 15 volte iridato Giacomo Agostini ha commentato la dichiarazione, analizzando così le parole del team principal delle Frecce d’Argento.

Ho letto la battuta di Toto Wolff, il capo della Mercedes che, fra le altre cose, ha anche ipotizzato la possibilità di chiamare Valentino Rossi alla sua corte al posto di Nico Rosberg – premette Agostini – La definisco una battuta, forse una provocazione non priva di fascino. Tanto che se ne sta già parlando molto. In ogni caso, già solo il fatto che Wolff abbia fatto il nome di Valentino, oltre a quello di Jorge Lorenzo, è qualcosa che di sicuro ti può lusingare. Però, da qui a poter pensare che ci sia anche dell’arrosto oltre al fumo…

Oddio, qualche anno fa Valentino ci ha anche pensato davvero a fare il grande salto – prosegue – ma oggi che, nonostante la grande competitività che ancora dimostra, è a fine carriera, né lui né la Mercedes possono davvero pensare a una mossa del genere. So di cosa parlo, perché questo è qualcosa che anche io ho fatto, a mia volta dopo avere chiuso con le moto […] Io non sono uno come Rosberg o Stoner, ho sofferto tanto, lasciare l’amore della mia vita fu dura, e a 35 anni ero ancora giovane. Così, per dimenticare provai a buttarmi in questa nuova avventura.

Fu una bella esperienza e immagino che anche Valentino potrebbe divertirsi anche se non sarebbe mai in grado di lottare per le primissime posizioni: oggi chi arriva in F1 non ha neppure 18 anni. Poi, però, guardi i risultati del Rally di Monza, vedi che Rossi ha vinto e ti dici: ecco perché la Mercedes lo vuole – ha concluso.

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