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Airbag Takata, otto case richiamano altri 12 mln di veicoli negli Usa. 4,3 mln per Fca

L’annuncio arriva sotto le pressioni dell’agenzia governativa statunitense del Dipartimento dei Trasporti che chiede ai costruttori di accelerare i richiami per il problema legato al propellente utilizzato nel gonfiaggio degli airbag lato passeggero. Alcuni dei modelli che torneranno in officina erano stati già richiamati per la sostituzione dell’airbag del conducente. Differente il problema che porterà al richiamo di 6,2 mila Ford Explorer e 5mila Jaguar XF in Cina.
A cura di Valeria Aiello
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Richiami su richiami. È quanto sta accadendo negli Usa dove la vicenda degli airbag Takata sta assumendo contorni ben più ampi di quanto inizialmente stimato. Dopo il gruppo Toyota che nei giorni scorsi ha annunciato l’ampliamento della campagna di ulteriori 1,6 milioni di veicoli, anche Honda e Fiat Chrysler Automobiles richiameranno 4,5 milioni e 4,3 milioni di veicoli rispettivamente. Subaru interverrà invece su circa 400mila veicoli.

Il richiamo è legato al propellente utilizzato nel sistema di gonfiaggio negli airbag laterali, il nitrato di ammonio, che se esposto a umidità o calore rischia di degradarsi, portando a esplosioni accidentali. In seguito alle nuove indagini svolte negli Usa, la National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa) aveva di fatto raddoppiato il parco dei veicoli equipaggiati con l’airbag del costruttore giapponese, adducendo il rischio anche per il cuscino del lato passeggero. Ad esplosioni accidentali, secondo quanto riportato da un comunicato della Nhtsa, sono collegati oltre 100 feriti e 10 vittime negli Usa. In Giappone, Takata ha dichiarato 14 milioni di airbag difettosi nella prima fase del richiamo mentre, all’inizio di questo mese, ha accettato di dichiarare difettosi altri 40 milioni di unità in un’operazione di richiamo che coinvolgerà 17 case automobilistiche. I veicoli oggetto di richiamo sono stati prodotti tra il 2002 e 2011 e includono pickup, suv e auto. Almeno 2,3 milioni dei 12 veicoli inclusi nel nuovo richiamo, erano già tornati in officina per la sostituzione dell’airbag lato conducente.

Differente, invece, il richiamo annunciato da Ford, che interverrà su 6,2 mila auto in Cina a causa di un problema al braccio delle sospensioni posteriori che potrebbe rompersi, causando la perdita di controllo del veicolo. La campagna riguarda i modelli Ford Explorer prodotti tra gennaio e maggio 2014. Diverso invece il problema che in Cina porterà al richiamo di 5mila unità del modello Jaguar XF prodotto nel 2000, per il quale si sospetta un difetto al sistema di alimentazione del motore, che potrebbe portare a perdite di carburante. Complessivamente, nella sola giornata di oggi, sono quindi dieci i marchi ad aver annunciato un richiamo di sicurezza.

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