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Alesi su Schumi jr: “Bravo ma F4 francese è più dura”

L’ex ferrarista parla delle vittorie dei due ragazzi e sull’esposizione mediatica per il figlio di Schumi afferma: “Ci fosse stato Michael non l’avrebbe permesso”.
A cura di Vito Lamorte
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La Formula 4 vede la riscossa dei figli d'arte. Oltre alle gesta di Mick Schumacher, anche il figlio di Jean Alesi, Giuliano, si è fatto notare vincendo la sua prima gara nella serie francese. A parlare di quanto sta avvenendo sulle pista è Jean Alesi che andò via da Maranello nel 1996 quando è approdato  Michael Schumacher. Il francese si trasferì alla Benetton, dove Schumi aveva appena vinto due Mondiali. L’ex ferrarista, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, ha parlato più di Schumi jr che di suo figlio: "Ha centrato due pole e vinto altrettante corse; non è andata bene solo gara-2 perché partiva a metà schieramento ed è stato tamponato, perdendo l’ala posteriore. Non c’è alcuna gelosia, anzi, per me Mick è come un figlio. E capisco anche che le particolari condizioni in cui si trovi Michael abbiano influito su tutta questa attenzione. Ci fosse stato lui non avrebbe consentito una simile esposizione mediatica!".

Dopo aver parlato di Mick Schumacher, Jean si concentra su suo figlio e crede che sia stata positiva la scelta di iscriverlo al campionato Formula 4 in Francia e spiega il perchè: "Tra i tanti di F.4 lo ritengo il più formativo perché innanzitutto non ci sono team, ma le 20 macchine sono tutte gestite dall’Accademia di Francia, che ha lanciato Bourdais, Grosjean e Vergne. Gente che è arrivata in F.1. In questo modo non ci sono scuse, la differenza la fa il pilota e non la squadra. In secondo luogo io non posso in alcun modo influenzarlo perché non è consentito avvicinarsi ai piloti sullo schieramento di partenza e non posso comunicare con lui via radio durante la gara. Inoltre sono vietate le segnalazioni con la tabella dal muretto dei box: in sostanza il pilota se la deve cavare da solo". 

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