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Alessia Polita denuncia il Circuito di Misano. Indagato anche il padre

A tre mesi e mezzo dal terribile incidente che ha costretto la pilota jesina alla sedia a rotelle, Alessia Polita chiede risarcimento al Circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico.
A cura di v.a.
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Alessia Polita, la giovane pilota jesina che lo scorso 15 giugno è stata vittima di una brutta caduta sul tracciato di Misano Adriatico, nella quale ha perso la mobilità degli arti inferiori, ha denunciato il circuito romagnolo per lesioni personali colpose. La decisione è arrivata due settimane fa. Secondo la famiglia della pilota, lungo il tracciato non erano presenti adeguate misure di sicurezza, quali gli air-fence, i grandi cuscini che attutiscono l’impatto contro le pile di gomme che delimitano le vie di fuga. Tantomeno alla curva 16, quella dove è avvenuto lo schianto. Dell’inchiesta si sta occupando il Procuratore della Repubblica di Rimini, Paolo Giovagnoli, che ha delegato le indagini ai Carabinieri di Misano Adriatico. Nel registro degli indagati, oltre al Direttore del Circuito e al presidente della FIM, compare anche il nome del padre di Alessia, Giancarlo Polita. Un atto dovuto, dopo che gli investigatori hanno accertato che il padre era il meccanico della ragazza.

La replica del padre – Giancarlo Polita ha dichiarato di non aver nulla da nascondere: “Non è stata una telefonata imprevista” ha spiegato il padre a seguito dell'iscrizione nel registro degli indagati “fa parte della procedura e nei prossimi giorni dovrò controllare la moto con dei periti. Chiediamo un risarcimento danni, Alessia non era assicurata”. Il padre di Alessia Polita è convinto il destino della figlia sarebbe stato diverso se il tracciato di Misano fosse stato attrezzato con air-fence: “Mia figlia sarebbe uscita illesa dall’incidente se ci fossero state le adeguate misure di sicurezza. In primis i cuscinotti ‘parcheggiati’ in garage vicino all’infermeria, invece di essere al loro posto. Non ho comunque nulla da temere, avevo provato io stesso la Yamaha R6 di Alessia che avevo acquistato e rimesso a punto. Figuriamoci se posso aver manomesso la moto di mia figlia. Abbiamo denunciato l’autodromo perché Alessia è andata a sbattere con la schiena sugli pneumatici che non erano protetti dai cuscinotti, e in quella curva manca lo spazio di fuga, nonostante la pista fosse stata omologata. Alessia sarebbe caduta senza farsi male”.

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