Alessia Polita: “Volevo sposarmi e avere dei figli”
Dopo il dramma, la tempra per ripartire, questo il messaggio dell'intervista rilasciata da Alessia Polita al Corriere Adriatico. Dopo l'incidente di Misano, la pilota di Stock 600 non potrà muovere il corpo dal petto in giù, eppure dalle sue parole emergono il coraggio e la forza necessarie per affrontare il dramma. Alessia, consapevole dell'impresa, già progetta: "Devo trovare nuovi obiettivi e nuove cose da fare. Sono una che difficilmente riesce a oziare, devo stare sempre in attività".
Durante l'intervista, la pilota cerca di tornare al momento dell'incidente, ma il ricordo è vago: “So solo che è rimasto incantato il gas in una curva dove gli spazi di fuga non c'erano o comunque erano ridotti. Penso, al di là di tutto, che era scritto. Forse era destino che mi dovessi fermare. Potevo essere in bici, al mare o in moto, sarebbe stato lo stesso. Faccio uno sport ad alto rischio, su tantissimi piloti, uno o due all'anno rischiano di farsi davvero male come me era scritto". Un destino che, in un colpo solo, capovolge progetti di vita chiari, comuni a molti ragazzi della sua età: "Volevo il matrimonio fra tre o quattro anni, avrei voluto mettere l'abito bianco e avere anche dei figli. Ormai è un sogno storpiato". E pensare che poteva essere una delle ultime gare, dal momento che "pensavo di fare uno stop perché l'anno era quello che era, i soldi non c'erano. Avevo pensato di seguire il mio ragazzo, per non lasciare direttamente il mondo delle corse. Ma non ho fatto in tempo, il destino mi ha preceduta nel modo peggiore".
Certo, osserva indispettita la giovane jesina, "si sono tutti ricordati di me solo adesso, i riflettori si sono accesi sul fatto che Alessia Polita resterà paralizzata e non prima quando conquistava il podio. E' così triste". Ma, al di là dei media, ci sono gli amici ai quali Alessia lascia un messaggio: "Non lasciatemi sola, ora più che mai ho bisogno di voi".
