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Allarme incidenti stradali: oltre 500 morti a settimana sulle strade europee

Nel 2017 hanno perso la vita 25.250 persone in incidenti stradali, appena il 2°% in meno rispetto all’anno precedente. In Italia le vittime sono cresciute dell’1,6%.
A cura di Valeria Aiello
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Circolare sulle strade del Vecchio Continente continua ad essere pericoloso: ogni settimana sono oltre 500 le vittime di incidenti stradali, complessivamente 25.250 le persone che hanno perso la vita sulle strade europee nel corso del 2017, appena il 2% in meno rispetto all’anno precedente. Questi i dati del report presentato oggi dall’European Transport Safety Council (Etsc) e diffusi in Italia dall’Automobile Club d’Italia (Aci), membro del Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale, non sufficienti a raggiungere l’obiettivo comunitario di dimezzamento del numero delle vittime del 2020 rispetto al 2010.

Obiettivo dimezzamento altamente improbabile

Dal 2010 i paesi Ue hanno registrato una riduzione media annua del 3,1% mentre per raggiungere il target prefissato era necessaria una diminuzione media del 6,7%. Motivo per cui l’Etsc ha deciso di non assegnare ad alcuna nazione il premio annuale per i progressi nella sicurezza stradale. Per essere in linea con target, l’Europa dovrebbe ridurre il numero di vittime del 14,5% su base annua dal 2018 al 2020. Un obiettivo sempre più improbabile da raggiungere per cui la Commissione europea ha già pubblicato un piano strategico d’azione che include un nuovo obiettivo a lungo termine per dimezzare le vittime della strada entro il 2030 e, per la prima volta, un ulteriore obiettivo di riduzione degli incidenti con lesioni gravi. “Se due aerei passeggeri cadessero ogni settimana in Europa – ha affermato Antonio Avenoso, direttore esecutivo ETSC – la risposta pubblica ed istituzionale sarebbe immediata. Di fronte a 500 morti sulle strade ogni sette giorni, i governi devono aumentare i propri sforzi per migliorare in mesi, non in anni, la sicurezza della circolazione. Servono misure urgenti per arginare le principali cause di morte e lesioni gravi, a cominciare dall’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza, la distrazione e il mancato uso delle cinture di sicurezza”.

Vittime in aumento in Italia

Dei 32 Paesi monitorati nel report, i risultati migliori sono stati conseguiti da Estonia (-32%) Lussemburgo (-22%), Norvegia (-21%) e Slovenia (-20%). Vittime in aumento, invece in 8 Paesi, tra cui l’Italia, dove nell’ultimo anno le vittime sono aumentate dell’1,6%. “Con il Governo finalmente insediato – ha dichiarato il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani – Il nuovo Codice della Strada che sarà presto nell’agenda parlamentare può rappresentare il punto di svolta per una mobilità più responsabile ed efficiente, in linea con le disposizioni annunciate dalla Commissione Europea sui veicoli e sulle infrastrutture”.

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