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All’asta la Ferrari 290 MM, l’auto nata per sconfiggere la Mercedes alla Mille Miglia

L’esemplare con telaio numero 0628, si piazzò 2° alla Mille Miglia del 1956 – dietro la vettura gemella – disputando poi il GP di Svezia dove fu guidata da Juan Manuel Fangio e vinse alla Nassau Trophy Race della Bahamas Speed Weeks del 1957 con Stirling Moss al volante. La sua valutazione si aggira tra i 22 e i 26 milioni di dollari.
A cura di Matteo Vana
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Ferrari 290 MM by Scaglietti - Foto RM Sotheby's
Ferrari 290 MM by Scaglietti – Foto RM Sotheby's

La storia della Ferrari è piena di auto da sogno, capaci di scrivere pagine indelebili non solo per quanto riguarda la casa di Maranello, ma dell'intero movimento automobilistico; tra di esse un posto di rilievo lo occupa senza dubbio la Ferrari 290 MM by Scaglietti, considerata l'arma segreta voluta dal Drake in persona per sconfiggere la Mercedes alla Mille Miglia prima e nel World Sports Car Championship poi. Una vettura storica prodotta in soli 4 esemplari di cui l'ultimo, una vera e propria rarità, verrà battuto da RM Sotheby's l'8 dicembre prossimo presso Museo Petersen di Los Angeles.

Fangio, Moss e von Trips a guidarla

Un'auto da leggenda che gli esperti della casa d'aste valutano tra i 22 e i 26 milioni di dollari: non abbastanza per infrangere il primato di vendita, che spetta di diritto alla Ferrari 250 GTO, ma abbastanza per far drizzare le antenne ai facoltosi collezionisti che già fiutano l'affare. Al volante della Ferrari 290 MM by Scaglietti si sono susseguiti piloti poi diventati leggendari come Juan Manuel Fangio, Wolfgang von Trips, Peter Collins, Phil Hill, Olivier Gendebien, Sir Stirling Moss ed Eugenio Castellotti. Al suo debutto assoluto alla Mille Miglia, la vettura con telaio numero 0628 con specifica 860 Monza, concluse seconda assoluta dietro la vettura gemella guidata da Castellotti mentre nello stesso anno, il 1956, arrivò quarta alla Targa Florio con Olivier Gendebien e Hans Hermann, mentre Umberto Maglioli arrivò secondo alla XVIII Aosta-Gran San Bernardo. Fangio la guidò al GP di Svezia e nel 1957, Hill e von Trips alla 12 Ore di Sebring e con De Portago, von Trips e Castellotti arrivò terza alla 1000 km di Buenos Aires. La vittoria arrivò alla Memorial Race e alla Nassau Trophy Race della Bahamas Speed Weeks del 1957 con Stirling Moss al volante.

La Ferrari 290 MM by Scagliettidel 1956- Foto RM Sotheby's
La Ferrari 290 MM by Scagliettidel 1956- Foto RM Sotheby's

Basterebbero la storia e i personaggi che si sono avvicendati alla guida a rendere l'idea dell'importanza della vettura, ma non c'è solo questo a far lievitare il prezzo della Ferrari 290 MM. Sotto il cofano, infatti, è presente un motore V12 a 60° posizionato anteriormente capace di sprigionare una potenza di 320 CV raggiungendo la velocità massima di 280 km/h; numeri che, per l'epoca nella quale è stata costruita, rappresentano il top delle vetture sportive. La vettura, dopo gli anni dedicati alle corse, sbarcò nel continente americano dove rimase per circa 50 anni prima che nel 2011, l'attuale proprietario la acquistò riportandola alla configurazione originale della 12 Ore di Sebring del 1957. Adesso l'ultimo esemplare rimasto di una vettura mitica è pronto a passare di nuovo di mano stabilendo l'ennesima vendita record in un'asta per la casa del Cavallino Rampante.

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